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Manovra Governo, sciopero generale di Cgil e Uil: “Rivendichiamo sviluppo e occupazione nel trapanese”

“Uno sciopero contro una manovra di bilancio inadeguata e insoddisfacente, con la quale vogliamo far capire al Governo e al mondo della politica in generale che c’è bisogno di un Paese diverso, migliore, con un welfare più vicino alle persone, alle donne, ai giovani, agli anziani, ai lavoratori e alle lavoratrici che dopo 41 anni di lavoro hanno bisogno di andare in pensione. Uno sciopero dai temi nazionali, che in Sicilia e nel Trapanese acquistano ancor più forza per il bisogno di occupazione e di sviluppo utili a migliorare questa nostra Terra”.

Per queste, e tante altre ragioni ancora, spiegano i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Liria Canzoneri ed Eugenio Tumbarello, giovedì prossimo parteciperemo massicciamente da tutta la provincia alla manifestazione indetta a Palermo in occasione dello sciopero generale.

Da diversi punti del territorio trapanese partiranno sei pullman che raggiungeranno piazza Verdi nel capoluogo siciliano, oltre a coloro che arriveranno sul luogo con mezzi propri.

“In questi giorni – aggiungono Canzoneri e Tumbarello – è stato fatto passare da più parti che lo sciopero generale sia quasi un atto rivoluzionario, anziché un diritto sancito dalla Costituzione italiana, quasi dimenticando che ogni lavoratore che sciopera per tutelare i propri diritti e sperare in un domani migliore rinuncia alla paga di quel giorno di lavoro, spesso con sacrificio perché molti a stento arrivano a fine mese”.

Ecco alcune delle richieste al Governo: “Cgil e Uil – aggiungono – chiedono una redistribuzione della ricchezza basata anche su una riforma fiscale che non intervenga sulle aliquote, bensì che prenda il via dalla riduzione del costo del lavoro che, ad oggi penalizza i salari, crea difficoltà alle imprese e mette un pesante freno alla domanda interna. Desideriamo una riforma del fisco che contrasti l’evasione, dando sollievo a quei lavoratori e a quei pensionati che hanno portato maggiormente il peso della sofferenza durante la pandemia”.

E concludono: “Chiediamo, infine, riforme ampie che consentano ai giovani di trovare un’occupazione dignitosa e sicura per poter fare progetti di vita liberi dall’ombra del precariato che li attanaglia, di non tornare alla Legge Fornero che tanti danni ha causato a pensionati e lavoratori. Oggi le risorse non mancano, la cosa importante è come investirle. Cgil e Uil fanno appello affinché vengano destinate verso un tipo di sviluppo che permetta di dare a chi possiede di meno. Serve il coraggio di dire basta alle logiche di profitto sfrenato, a delocalizzazioni continue e alle multinazionali che guadagnano indisturbate ai danni dei lavoratori. È tempo di pensare al Paese reale, alla gente e ai tanti che sono rimasti indietro, per questo giovedì scenderemo in piazza con orgoglio”.

redazione

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