Green Pass nei bus, rischiano di restare a piedi studenti minorenni.
Il nuovo Dpcm entrato in vigore il 6 dicembre per contrastare la diffusione ulteriore del Covid-19, sta sviluppando problematiche di non poco conto che il Governo Draghi probabilmente ha poco considerato.
Le Regioni infatti, stanno chiedendo la sospensione dell’obbligo di Green Pass, partendo da quello base, sui trasporti pubblici per gli studenti dai 12 ai 17 anni.
Questo non solo perché la campagna vaccinale è partita da non molto per queste fasce d’età, ma soprattutto perché diversi studenti hanno compiuto da pochi giorni o settimane il 12° anno d’età, entrando tra quegli “Over” per cui la normativa anti-Covid richiede l’obbligo di Green Pass. Per loro, ci sono poche alternative.
Lo sanno anche gli alunni delle scuole medie di Marsala e Petrosino, che già si stanno scontrando con il ‘paletto’ negli autobus pubblici, non negli Scuolabus, che a Marsala si occupano del trasporto alunni delle primarie.
A lanciare un allarme, le scuole e diverse famiglie del territorio: “I nostri figli e studenti non possono salire sui bus di linea in quanto alcuni da poco hanno compiuto 12 anni e non tutti sono vaccinati; altri lo faranno ed altri ancora vogliono capire cosa è meglio per i propri figli. Peraltro – ci dice qualche insegnante e qualche genitore – è tempo di malattie di stagione, tosse, influenza, raffreddore, tali per cui i medici di base consigliano il vaccino anti-Covid solo dopo la guarigione. E nel frattempo? Lasciano i ragazzini a piedi?”.
Come afferma il Dpcm del 6 dicembre sul Super Green Pass, ovvero almeno doppia vaccinazione, per l’accesso ai trasporti urbani ed extraurbani è possibile accedere con la certificazione verde base, quindi o con vaccino o con tampone negativo. Ora però si chiede di essere flessibili sui controlli nei confronti dei minorenni. I
ntanto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini annuncia il controllo del Green pass insieme al titolo di viaggio: “Parliamo di e-ticket, biglietti elettronici, un’innovazione che ci consentirebbe di far fare un salto di qualità al sistema di trasporto pubblico locale, su cui vogliamo investire”. Innovazione e tecnologia, peraltro in un Paese in cui spesso e volentieri la connessione scarseggia e non solo nel Mezzogiorno d’Italia e nei posti più periferici. Al momento resta solo tanto caos.