Sciopero scuola, contratti e carenza di personale e risorse tra le richieste. In occasione dello sciopero nazionale indetto da Cgil, Uil, Snals, Gilda ed altre sigle per domani, venerdì 10 dicembre, le sigle sindacali e i lavoratori del mondo della scuola siciliani si raduneranno a Palermo in Piazza Verdi alle ore 9.30.
Tante le critiche mosse nei confronti del governo nazionale, come si legge nel documento che accompagna la protesta: “Solo 87 euro di aumento previsti nel nuovo contratto; 12 euro per la valorizzazione del personale docente, legati per di più alla dedizione scolastica; quasi 350 euro la differenza attuale tra il resto del personale della Pubblica amministrazione con pari titolo e il personale della scuola; zero risorse per la proroga dei contratti Ata (Assistenti, tecnici e amministrativi) sul cosiddetto organico Covid; zero risorse per incremento organici docenti e Ata; assenza di misure per la riduzione del numero di alunni per classe; nessun concorso riservato per i Dsga (Direttori dei servizi generali e amministrativi) facenti funzioni e assenza di risorse per eliminare le reggenze; restano i vincoli sul trasferimenti del personale docente e Dsga immesso in ruolo; assenza di misure per lo snellimento amministrativo e burocratico; nessuna iniziativa per dare finalmente stabilità al lavoro, partendo da un sistema strutturale e permanente di abilitazioni”.
Anche i docenti Cobas si uniscono allo sciopero nazionale proclamato per domani da Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Federazione Gilda Unams, Cub Sur, Fisi, Sisa – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente e ANIEF, ribadendo la centralità del diritto allo studio subordinato a rivendicazioni ormai divenute improcrastinabili.
I Cobas attaccano il Governo Draghi e chiedono: “Stipendi europei, con il recupero del 20% circa del potere d’acquisto perso negli ultimi decenni, senza alcuna differenziazione in base al presunto “merito” o “dedizione al lavoro”; un piano straordinario di assunzioni, a partire dai precari, docenti (3 anni di lavoro) e ATA (2 anni); conferma e stabilizzazione dell’organico Covid docente e ATA; 20 alunni per classe, da ridurre a 15 con studenti diversamente abili; formazione e aggiornamento in orario di servizio; centralità della scuola nel PNRR, innanzitutto attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la sicurezza; ritiro di qualsiasi progetto sull’Autonomia differenziata; ritiro dell’obbligo vaccinale”.