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Biagio Valenti (Snami): “Si è dato troppo spazio a chi sostiene teorie senza evidenza scientifica”

Dopo la decisione governativa di introdurre un super green pass che aumenta ulteriormente le restrizioni per i cittadini che hanno scelto di non vaccinarsi, abbiamo sentito il parere del presidente provinciale dello Snami (Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani).

Dottore Biagio Valenti che idea si è fatta il sindacato che dirige della decisione governativa di queste ore?

“Siamo consapevoli, come medici e come associazione sindacale, che qualsiasi iniziativa atta a contrastare la pandemia non solo è utile ma indispensabile. Se la gente si vaccina diminuisce la diffusione del virus che si è dimostrato essere fatale per tanti soggetti”.

Sarà certamente capitato di assistere a lunghi dibattiti pubblici, soprattutto televisivi, in cui ci sono tesi che sostengono anche che il vaccino non va somministrato perché pericoloso.

“Io debbo dire, e lo ripeto con tutto il rispetto delle diverse posizioni, che soprattutto la televisione ha dato uno spazio davvero spropositato a tesi che riguardano una piccola minoranza e che non sono supportate da alcuna evidenza scientifica”.

Intanto è iniziata la somministrazione della terza dose del vaccino anche agli over 40 purché abbiamo fatto la seconda da almeno 5 mesi.

“Giusto ed io invito tutti a predisporsi per la vaccinazione. Se le due dosi ci hanno consentito di non piombare nella tragedia dello scorso anno, la terza ci rafforzerà ancora di più”.

Tra le tante notizie che girano c’è quella secondo cui chi ha anticorpi elevati non ha la necessità di vaccinarsi.

“E’ inutile effettuare ricerche del genere, il vaccino in tutte le sue tre dosi va fatto comunque. E’ l’unico antidoto che abbiamo per contrastare la pandemia. Non dimentichiamo che il covid gira ancora e che viene trasportato dagli esseri umani”.

Si parla di somministrazione anche alle fasce d’età più basse. Si va verso una vaccinazione degli adolescenti e dei bambini?

“L’Ema dovrebbe approvare tra pochi giorni il risultato delle evidenze scientifiche che alle dosi appropriate, può essere somministrato alle fasce d’età dai cinque ai dodici anni. Questa somministrazione ha anche una grande valenza perché si tratta di soggetti che frequentano luoghi affollati (le scuole) dove ci si può infettare se c’è qualche soggetto è positivo. I nostri figli hanno il diritto di svolgere la loro vita sociale. Il compito nostro di medici e di genitori è mettere in campo tutte le soluzioni idonee, vaccino in primis. Del resto i bambini già in età neonatale ricevono somministrazioni di vaccini per contrastare possibili patologie future”.

Arriverà a breve in Europa anche il farmaco per curare il virus. Voi che idea vi siete fatti?

“Io sono perché il prevenire è meglio del curare. Poi se ci sono altre forme di contrasto e di cura ben vengano”.

L’aumento dei casi è da attribuire la rilassamento dei comportamenti sociali?

“Sicuramente. Vaccinarsi non significa abbandonare l’uso della mascherina e neppure aumentare i contatti sociali diminuendo il distanziamento. Occorre mantenere le buone abitudini che in questi mesi terribili abbiamo preso, del resto la decisione del super green pass va verso questa direzione”.

redazione

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