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Sindaci del trapanese in prefettura. “Condizioni insostenibili, il Governo ascolti il nostro appello”

Le gravi criticità con cui si confrontano ogni giorno gli amministratori siciliani sono state al centro dell’incontro tenutosi al Palazzo del Governo tra i sindaci della provincia e il Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza. I primi cittadini hanno sollecitato l’emanazione di norme che consentano di superare i vincoli strutturali che rallentano in maniera rilevante l’azione amministrativa. All’incontro, hanno preso parte i rappresentanti dei comuni di Trapani, Erice, Alcamo, Castellammare del Golfo, Partanna, Salemi, Paceco, Gibellina, Campobello di Mazara, Valderice, San Vito Lo Capo, Buseto Palizzolo, Petrosino, Pantelleria, Calatafimi-Segesta, Poggioreale e Salaparuta che, al termine dell’interlocuzione con il Prefetto di Trapani, hanno sottoscritto e consegnato un documento chiedendo di affrontare le problematiche legate alla cronica assenza di personale, di abbattere del 50% nel prossimo triennio il fondo crediti di dubbia esigibilità, di rendere più incisive le procedure di riscossione coatta al fine di recuperare le somme dovute, di approvare la norma che preveda l’approvazione dei bilanci al 30 novembre. In base agli ultimi dati pubblicati dall’Assessorato regionale delle Autonomie Locali solo 152 Comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023 e appena 74 Comuni il Consuntivo 2020.

“Auspichiamo che il Governo ed il Parlamento accolgano tempestivamente l’allarme lanciato all’unisono da tutti i sindaci siciliani – dichiara il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – poiché, ad esempio, se ciò avvenisse il Comune di Trapani chiuderebbe in breve tempo gli strumenti finanziari e beneficerebbe immediatamente di una riduzione degli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità – per l’anno in corso – di circa 12 milioni di sul totale che ammonta a circa 80 milioni di Euro. Inoltre, per quanto riguarda le capacità assunzionali, ciò determinerebbe lo sblocco dei vincoli normativi che comprimono la possibilità dei Comuni di assumere nuovo personale di cui, come tutti sanno, vi è grande carenza ed immediato bisogno”.

Così come i colleghi trapanesi, anche i sindaci delle altre otto province siciliani hanno incontrato oggi i prefetti dei vari capoluoghi per evidenziare la difficile condizione degli Enti locali dell’isola.

“Abbiamo rappresentato oggi le condizioni di insostenibilità dal punto di vista finanziario e del personale di tutti i comuni siciliani, per chiedere risposte concrete al Governo nazionale, quelle risposte che il Governo nazionale ha dichiarato di essere intenzionato a dare ma che non sono mai arrivate”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia. “Oggi abbiamo descritto la drammaticità delle condizioni dei nostri comuni, reiterando la nostra disponibilità a dimissioni di massa – continua il presidente Orlando – per far comprendere che non si tratta di problemi che riguardano un comune o l’altro ma di problematiche che riguardano l’intero sistema degli Enti locali siciliani, che pagano le conseguenze del mancato raccordo tra la speciale autonomia siciliana e il Governo nazionale con la conseguenza che da Reggio Calabria in su i comuni ricevono interventi finanziari e hanno una normativa diversa da quella con cui siamo costretti a confrontarci in Sicilia”.

Il presidente della Regione Nello Musumeci afferma che il governo si schiera al fianco dei sindaci. Il governatore ricorda di essere “intervenuto personalmente col presidente Mario Draghi, oltre ai reiterati incontri che l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha chiesto e ottenuto con i ministeri dell’Economia e delle finanze e dell’Interno. Da Roma – aggiunge – attendiamo adesso un riscontro concreto che dia un minimo di ossigeno ai Comuni siciliani e ci auguriamo che venga approvata la norma che prevede il differimento al 30 novembre del termine per l’approvazione dei bilanci”.

redazione

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Tags: Filippina CocuzzaGiacomo TranchidaLeoluca OrlandoNello Musumeci