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La famiglia Sparla ha consegnato le chiavi, Valeria Maltese può tornare a casa

Dopo l’annuncio dei giorni scorsi, l’atteso epilogo è finalmente arrivato: Valeria Maltese può tornare a casa. La diciottenne lilybetana può tornare in possesso della propria abitazione, indebitamente occupata dall’inizio dell’anno. Una vicenda che ha attirato le attenzioni della stampa nazionale e, in particolare, della trasmissione “Fuori dal coro”, condotta dal giornalista Mario Giordano su Rete 4. Dopo il clamore suscitato dai servizi televisivi e l’interessamento della stampa locale e delle associazioni del territorio, che avevano preannunciato l’intenzione di organizzare una manifestazione a sostegno della ragazza, la famiglia Sparla – che aveva ignorato l’ordinanza di sgombero del Comune di Marsala – nei giorni scorsi ha finalmente annunciato la propria decisione di porre fine all’occupazione dell’appartamento di via Istria oggetto della contesa, impegnandosi a lasciarlo nel giro di qualche giorno. A fare da garante dell’operazione è stato l’avvocato Diego Tranchida, legale di Valeria Maltese, a cui sono state consegnate le chiavi dagli Sparla. A questo punto, la giovane marsalese può rientrare a casa, dopo dieci mesi e mezzo. “Si chiude finalmente una vicenda assai spiacevole”, ha commentato l’avvocato Tranchida.

“Siamo felici per Valeria, che in questa storia rappresentava la parte più fragile – commenta il coordinatore provinciale di Libera, Salvatore Inguì -. Tuttavia, rimane il tema dei senza fissa dimora, della povertà, su cui dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione. In queste settimane abbiamo cercato di dare assistenza a decine di persone che lavorano nelle campagne e vivono in strada o in case diroccate, abbandonate. La povertà non si può criminalizzare: proprio per questo, alla famiglia Sparla abbiamo avuto modo di dire che se avranno bisogno, cercheremo di aiutare anche loro. Il tema delle politiche sociali e del contrasto alle povertà non è più derogabile, ricordando che la solidarietà appartiene al volontariato, ma il welfare appartiene allo Stato”.

Vincenzo Figlioli

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