“Sono anni che lavoriamo alla promozione del nostro territorio in ambito cinematografico, e constatare la presenza di più set, in azione nello stesso periodo, ci dà grande soddisfazione”. Lo dice Ivan Ferrandes, location manager e Presidente della Filming to West Sicily, che ancora prima delle riprese della fiction Màkari, tanto ha fatto – insieme alla sua squadra, e collaborando con la Sicilia Film Commission – per presentare, far conoscere e “sponsorizzare” i luoghi più belli della Sicilia occidentale alle produzioni cinematografiche.
“E’ un percorso che seguiamo da anni, con costanza e impegno- continua- Abbiamo cominciato nel 2017, affiancando la produzione della miniserie televisiva ‘Maltese. Il romanzo del Commissario’, e ad oggi, la Filming to West Sicily coinvolge circa quaranta professionisti locali, tra runner, macchinisti, capigruppo e tecnici, che si mettono a disposizione delle produzioni, qualora le stesse lo richiedano”.
Il ruolo della TF West Sicily – che Ferrandes tiene a precisare “vuole agevolare, e non vincolare in alcun modo, il lavoro delle case di produzione sul territorio”- recentemente, è stato anche sostenuto da diversi enti locali. Molti dei Comuni della Sicilia occidentale hanno infatti siglato, con questa Organizzazione no profit indipendente, protocolli d’intesa specifici grazie ai quali la stessa ha la possibilità di supportare le produzioni in ambito logistico, per l’acquisizione celere di autorizzazioni e nell’assistenza alle riprese.
Nel frattempo, dopo la prima serie di Màkari, sono tante le case di produzione cinematografica che hanno adocchiato il patrimonio naturalistico e culturale di questa porzione della Sicilia. Ad oggi, oltre a Makari 2, solo in provincia di Trapani, sono in corso le riprese della serie tv “The bad guy” e del quinto episodio della saga “Indiana Jones”, mentre le riprese del nuovo film del duo comico siciliano “I soldi spicci” hanno visto tra le location la bella Castellammare del Golfo. Ciascuno di questi set vede il coinvolgimento di professionisti e figurazioni del territorio.
“Questo è il cinema che amiamo – dichiara Ferrandes – il cinema che coinvolge intere comunità, che crea occupazione e indotto economico, lo stesso che pone il territorio protagonista per vetrine internazionali, generando e destagionalizzando un turismo sempre più di settore”.