Il Movimento 5 Stelle è attraversato da numerosi cambiamenti, sia a livello nazionale che sui territori. Rimasto fuori dal Consiglio comunale alle amministrative dello scorso anno, il nucleo storico dei pentastellati è pronto a riorganizzarsi per riproporre con forza un’alternativa politica al governo della città. Tra loro, resta un punto di riferimento l’ex consigliere comunale Aldo Rodriquez, che nel 2020 si candidò alla carica di primo cittadino, giungendo terzo, alle spalle di Massimo Grillo e Alberto Di Girolamo.
Come vanno procedono le cose nel Movimento 5 Stelle?
L’impronta che sta dando Giuseppe Conte è notevole. Si sta riparlando di poter avere nuovamente una linea comune, dopo le difficoltà del recente passato in cui le linee dettate dal capo politico venivano spesso disattese sui territori. La nuova organizzazione strutturale porterà giovamento e nuova linfa al Movimento. Attendo di capire come si procederà poi a livello regionale e comunale, ma credo che il processo sarà positivo.
Questo però non finirà per far somigliare ancora di più il Movimento 5 Stelle ai partiti tradizionali?
Sì, il rischio c’è. Ma dobbiamo cogliere gli aspetti positivi dei partiti: la struttura è una cosa utile, che aiuta a condurre una programmazione seria e non necessariamente si traduce nel solito gioco di correnti e correntine.
Come sta il M5S a Marsala?
Siamo stati bloccati dalla pandemia, come un po’ tutte le forze politiche. Dobbiamo capire come organizzarci a livello territoriale, ma tengo a dire che il gruppo non si è sfaldato come qualcuno dice, magari facendo intendere che ci sono altri soggetti che stanno riorganizzando il movimento a Marsala quando è noto a tutti che alle ultime amministrative hanno sostenuto altre coalizioni. Tutte queste cose sono state debitamente segnalate a chi di dovere. Ribadisco che sarà la direzione nazionale a dire come ci struttureremo sui territori, tuttavia nessuno ha ricevuto una delega a parlare per conto del Movimento. Io parlo da attivista, da persona che ha alle spalle un’esperienza di cinque anni in Consiglio comunale e una candidatura a sindaco di Marsala. Non a caso, qualche giorno fa è venuto Giancarlo Cancelleri agli Stati Generali per l’Export e mi ha invitato a presenziare all’iniziativa a cui ha partecipato.
Qual è il suo bilancio del primo anno di amministrazione Grillo?
Siamo di fronte a una situazione deleteria. Non vedo passi avanti rispetto all’amministrazione precedente. I problemi sono sempre gli stessi, a partire dai rifiuti, ma io vorrei soprattutto capire qual è la programmazione per la città, quali sono i progetti a cui stanno lavorando per giovare all’economia cittadina. Noi abbiamo fatto le nostre proposte in campagna elettorale, da loro non vedo nulla di tutto ciò.
La convince l’alleanza a cui si sta lavorando tra Pd, M5S e Sinistra?
Nella riorganizzazione del movimento capiremo se in alcune città si potranno creare le condizioni consone per una progettazione futura basata su intenti comuni. In alcune realtà questo percorso è già iniziato, in altre no.
Cinque anni fa ad Alcamo Domenico Surdi è stato il primo sindaco pentastellato eletto in provincia di Trapani. Tra qualche giorno i cittadini saranno chiamati a scegliere se confermarlo o meno. Comunque la si pensi, si tratta di un test elettorale importante per il M5S. Che sensazioni ha a riguardo?
Oltre ad essere un sindaco del M5S, Domenico Surdi è un amico. Spero in una sua affermazione, in modo che possa proseguire e completare il lavoro di programmazione avviato con il primo mandato. Domenico Surdi ha dimostrato capacità amministrative enormi, che gli vengono riconosciute anche da soggetti esterni al Movimento. Sono convinto che la sua campagna elettorale sarà rafforzata anche dall’arrivo ad Alcamo di Giuseppe Conte, previsto per i prossimi giorni.