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Alcamo, la candidata Giusy Bosco: “Sarò un sindaco di strada”

All’indomani del responso del CGA che ha riammesso la lista Centrali per la Sicilia nella competizione elettorale, abbiamo incontrato l’aspirante alla guida del municipio alcamese. Tra gli argomenti affrontati, durante la conversazione con la nostra testata, vi sono stati lo scontro a distanza con il centro-destra e i punti del programma elettorale.

È stata riammessa la lista Centrali per la Sicilia, capeggiata da Giacomo Scala, dopo il ricorso al CGA. Qual è il suo commento? Questo risultato significa rientrare in una competizione ad armi pari?

Oggi è un giorno di festa per questo motivo. Noi siamo veramente contenti: giustizia è fatta. Non ci siamo mai fermati. L’ex sindaco Giacomo Scala non si è mai fermato, compresi tutti i candidati. Certo, questa è un’iniezione di adrenalina, di vitamina per la campagna elettorale che ci farà crescere ancora di più, con più sicurezza. Bisogna avere fiducia nella giustizia. Alla fine la giustizia vince. Questa volta è riuscita a vincere nei tempi giusti.

È l’unica donna candidata a sindaco. Prima di lei aveva aspirato ad un ruolo apicale la scomparsa Caterina Stellino, con la quale ha anche condiviso un percorso politico. La Stellino entrò in un governo a guida Scala. Si ripropone quindi lo stesso progetto? C’è qualcosa in comune con quella esperienza?

Con Caterina non abbiamo condiviso solo un percorso politico. Era una condivisione profonda di amicizia, di ideali, di crescita comune. Ho la stessa età di quando Caterina è venuta meno, 51 anni. Quindi, sento profondamente il passaggio di testimone. È come se fosse una staffetta. La sento vicino a me. Questo sia da un punto di vista affettivo che politico. Naturalmente, io ho le mie caratteristiche. Sono una persona diversa, non posso far finta di essere lei. Non lo farei per il suo rispetto e per quello della sua famiglia. Sicuramente, ci troveremmo d’accordo e il nostro percorso sarebbe condiviso.

Questa campagna elettorale è stata caratterizzata da poco movimento politico. Le uniche manifestazioni si non avute con i comizi. C’è stato un forte scontro a distanza tra lei e il centro-destra vicino all’ex senatore Papania. Rappresenta il suo vero competitor?

No. Per me sono tutti competitors, hanno la stessa dignità. Il candidato sindaco Cassarà rappresenta uno dei competitor che non ha nulla di più e nulla di meno rispetto agli altri. Riguardo alla polemica, mi fa veramente sorridere perché evidentemente mi temono. Mi hanno messo in bocca parole che io non ho mai detto. Io non farei mai nessuna cosa contro nessuna donna. Io ho due figlie. Oltre ad essere io una donna, le mie figlie sono donne. Quindi, le mie amiche sono donne. Fra l’altro, mi occupo di violenza economica. Faccio sportello sulla violenza economica perché la violenza sulle donne non è soltanto la violenza fisica. C’è anche la violenza economica. Dunque, il sostegno da questo punto di vista è molto importante. Però, questa cosa non l’ho mai voluta tirare all’interno della campagna perché è una cosa veramente personale.

Qual è il suo pensiero sull’amministrazione uscente. C’è qualcosa dell’amministrazione Surdi che valuta positiva? Quali invece sono gli aspetti negativi?

L’amministrazione Surdi è un’amministrazione alla quale la città aveva dato un mandato. Penso che loro hanno cercato di fare, però, non hanno fatto abbastanza. Quindi, complessivamente io sono delusa. Forse, li abbiamo caricati di troppe aspettative. Ma questo lo ammette lo stesso Surdi nei vari incontri che abbiamo avuto, perché dice sempre “Abbiamo imparato, adesso possiamo cominciare a progettare”. Ma non c’è il tempo per imparare. Quando hai il volante devi guidare. Nel Gran Premio non c’è mai un secondo tempo, devi fare la tua corsa al tempo della corsa.

Che cosa cambierebbe?

L’aspetto positivo che io penso è che non si sono arricchiti personalmente. Sono rimaste delle persone oneste quali erano. Sono rimaste delle persone coerenti con loro stesse. Penso che sia l’aspetto migliore che gli riconosco. Da un punto di vista dell’azione amministrativa, mi è sembrata carente. Carente per quanto riguarda i rifiuti, il verde pubblico, la gestione del centro storico, la pista ciclabile, la coltivazione delle fonti di adduzione dell’acqua e la distribuzione interna. Carente per quanto concerne la progettualità europea. E, soprattutto, non solo l’attrazione dei progetti europei e, quindi, dei fondi europei, ma la spesa. Perché ci sono dei progetti europei che hanno visto il Comune di Alcamo vincitore, però, non sono stati attuati. Carente da un punto di vista dei rapporti con la pubblica amministrazione. Carente da dal punto di vista dei rapporti con la città. C’è stato il cerchio magico. Si sono chiusi all’interno del palazzo. Io sarò un sindaco di strada.

Quali sono dunque i punti del suo programma che secondo lei sono più convincenti rispetto a quelli dei suoi avversari politici?

Io penso che tutto il mio programma è convincente, però, mi consenta di parafrasare Greta Thunberg (attivista contro i cambiamenti climatici ndr) “Bla, bla, bla”. Bla bla bla su ogni programma. Non è importante quello che si dice o quello che si scrive sul programma. Ha sì una sua relativa importanza. È importante quello che si fa e quello che si è capaci di fare. Basta parole: progetti e azioni. Noi vogliamo che questa città torni ad essere la capitale del Golfo, quale era e quale sarà.

Quali sono le tre cose che farebbe subito una volta entrata al Palazzo di città?

Intanto, ripristinare una corretta gestione dei rifiuti, mettere mano al Piano del traffico e sistemare gli uffici comunali. Impiegati, competenze e rapporto con gli uffici comunali. Senza l’ufficio tecnico e quello delle attività produttive funzionanti, nessuna progettualità può andare in porto.

Perché gli alcamesi dovrebbero votare lei?

Perché sono una donna, una professionista. Me lo faccia dire con un po’ di arroganza: sono una professionista capace. Ho dato prova della mia trentennale carriera. Penso si possano riconoscere in una persona che non ha un interesse personale e non ha una carriera politica. Ha soltanto la volontà di servire la propria città in un momento di bisogno.

redazione

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Tags: Giusy Bosco