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Personale Ipab, intesa tra assessorati regionali e sindacati per riutilizzo nel Sistema sanitario

È stato firmato questa mattina un protocollo d’intesa tra gli assessori regionali Antonio Scavone e Ruggero Razza e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, rappresentate rispettivamente da Massimo Raso, Paolo Montera, Salvatore Sampino e Giuseppe Messina, finalizzato alla riqualificazione del personale Ipab per un inserimento nel sistema sanitario regionale attraverso il ricorso agli istituti contrattualmente previsti.

Uno dei casi eclatanti è quello della Casa di Riposo di Marsala “Giovanni XXIII” per la quale già a luglio, erano stati assegnati 130mila euro per pagare gli stipendi arretrati dei propri dipendenti. Nell’ultima finanziaria regionale l’Ars aveva votato una norma che mettesse in sicurezza le spettanze dei lavoratori. L’Assessorato inoltre aveva sbloccato anche ulteriori 4 milioni di euro per quasi tutte le Ipab siciliane che si trovano in sofferenza economica.

«La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il passaggio automatico del personale delle Ipab estinte ai Comuni – ha dichiarato Scavone – ha reso urgente un intervento del governo Musumeci, che negli ultimi tre anni ha destinato circa 10 milioni di euro per il pagamento del personale Ipab, per la salvaguardia di queste professionalità. Il protocollo sottoscritto questa mattina prevede da un lato un piano di riqualificazione del personale assunto secondo le regole di accesso al pubblico impiego a totale carico dell’amministrazione regionale, dall’altro l’impegno dell’assessorato regionale alla Salute a fornire il fabbisogno di personale distinto per categorie e mansioni (informatiche e digitali, Oss, ecc.) e a favorire l’accesso dei dipendenti riqualificati nelle strutture pubbliche di pertinenza attraverso gli istituti previsti per legge».

«Un primo passo verso quella riforma complessiva del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza contenuta nel disegno di legge approvato dal governo Musumeci – aggiunge Scavone – e che lunedì prossimo inizierà il suo iter all’Assemblea regionale. È prevista la trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi alla persona (Asap). In particolare, l’impianto normativo si pone l’obiettivo di superare la disciplina della legge regionale 22 del 1986, ormai anacronistica, e imprimere un definitivo cambio di rotta del modello di assistenza e beneficenza. Introdurrà forme organizzative capaci di assicurare, in maniera più efficiente, efficace ed economica, l’erogazione dei servizi assistenziali, socio-sanitari, socio-educativi e formativi a tutela degli assistiti e anche dei lavoratori del settore».

«Questa misura chiude l’ennesima pagina sul fronte delle vertenze senza la perdita di posti di lavoro, consentendo di assicurare ulteriori risorse umane alla sanità siciliana in uno dei momenti più critici della storia recente», ha commentato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. «Si tratta – prosegue – di un processo virtuoso, elaborato in sinergia con l’assessorato alla Famiglia, che consente di attivare in tutta la Sicilia quanto sviluppato nei mesi scorsi nel territorio dell’Asp di Catania, dove sta procedendo il percorso di reinserimento professionale degli ex lavoratori dell’Ipab “Oasi Cristo Re” di Acireale all’interno delle strutture dell’azienda sanitaria provinciale. Oggi, grazie a questo protocollo, l’azione si allarga ad ogni area della Regione grazie al coinvolgimento del Cefpas, per la riqualificazione del personale». 

redazione

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