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Malasanità al Civico, un cittadino marsalese: “Non ci hanno dato notizie di mio padre operato”

Ennesimo caso di malasanità in Sicilia. A raccontarci la vicissitudine accaduta all’anziano padre, un cittadino marsalese, G. B. “Mio padre, G. B., malato oncologico in già gravi condizioni di salute dovute alla sua patologia, è stato ricoverato lo scorso 23 settembre presso il reparto di Medicina 1 dell’ospedale Civico di Palermo, per un intervento di protesi metallica alle vie biliari effettuato poi il 28 settembre. Voglio portare a conoscenza del comportamento che i medici ed infermieri del suddetto reparto hanno tenuto nei confronti di noi familiari, in quanto dopo la chiamata nella mattinata dell’intervento, alle 10:45, da parte di mio padre che ci comunicava che lo stavano trasferendo in sala operatoria per effettuare l’operazione in endoscopia alle vie biliari, non abbiamo avuto più notizie di lui fino alle 19 di ieri, 29 settembre, fino a quando lo stesso ci ha chiamati, per darci notizie, ma avendo il valore della “Bilirubina alto”; ciò gli comporta uno stato confusionale e nel parlare diceva cose a volte non veritiere, quindi era necessario un riscontro con un medico e/o infermiere. Tutto ciò ha causato un forte malessere a mia madre richiedendo l’intervento domiciliare del medico curante ed un pesante stato ansioso a noi figli”.

Il cittadino marsalese così continua nel suo racconto: “Nessun medico e/o infermiere si è degnato di fare una chiamata per darci notizie sullo stato di salute del nostro familiare e soprattutto sull’esito dell’intervento, considerando che a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, non ci possiamo recare a Palermo a trovare il nostro familiare, che di suo è già in condizioni di salute precaria. La cosa più vergognosa, disumana e inaccettabile da parte del personale medico ed infermieristico del Civico di Palermo è che chiamando per ore ed ore e per giorni il reparto, mai nessuno si è degnato di rispondere al telefono in tutti i diversi numeri di Medicina1 sia al centralino sia ai numeri diretti dello stesso reparto. Siamo sconcertati ed arrabbiati del comportamento del personale dell’ospedale, sembra di trovarci nel terzo mondo”. Peraltro, con l’ospedale di Marsala ancora Covid, in molti devono spostarsi in altre città anche per interventi che potrebbero essere effettuati nelle strutture sanitarie delle proprie vicinanze.

redazione

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