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A Torino raid contro nazisti, nelle chat si inneggiava all’aggressione di stranieri a Marsala

La Digos di Torino, diretta da Carlo Ambra, ha  sequestrato svastiche, elmetti nazisti, bandiere delle SS, fotografie di Hitler e Mussolini, gagliardetti e croci di guerra a un addetto alla vigilanza privata di 57 anni, già esponente del Fronte Nazionale e di Casapound, di due operai di 37 e 46 anni e di un pensionato di 62 anni, tutti di Torino e indagati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.

Nel corso della perquisizione è stata rinvenuta una carabina ad aria compressa con potenza superiore a 7,5 joule e pertanto classificata arma comune da sparo e un machete, nonchè materiale pedopornografico in un computer.

L’attività di indagine era stata avviata già nell’inverno 2020 su imput della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coordinata dal pm Elisa Pazè nei confronti di altri due militanti d’area, per aver pubblicato sui loro profili Facebook immagini e frasi dal contenuto nazista, razzista e antisemita. 
Dall’analisi poi dei contenuti multimediali dei supporti informatici sequestrati durante la perquisizione eseguita il 4 dicembre 2020 nelle abitazioni dei primi due indagati, sono state trovate diverse chat su Telegram e Whatsapp dove comparivano messaggi inneggianti al nazismo, al razzismo ed all’antisemitismo. 

Ma c’è anche Marsala nel mirino.

“Nelle chat – si legge nella nota della Questura – sono state anche esaltate alcune gravi azioni violente contro stranieri come quella perpetrata a Macerata nel febbraio 2018 da Luca Traini che con una pistola semi automatica ferì gravemente sei cittadini extracomunitari ed a Marsala nell’autunno del 2020”.

“Ha sentito a Marsala? Bravi ragazzi… che dire… onore a voi…Liberi subito!”.

redazione

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