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Sicilia in zona gialla (e a rischio arancione): i dati e le misure in vigore

La Sicilia è in zona gialla. Allo stato attuale, è l’unica regione italiana ad aver cambiato colore, contrariamente alle altre 19, tutte ancora in bianco.

Dai primi di agosto, la Sicilia ha effettivamente fatto registrare un trend di crescita dei contagi superiore al resto d’Italia, con un’incidenza in aumento costante, un’occupazione di posti letto da pazienti covid pari al 19,4% e del 12,1% per quanto riguarda le terapie intensive, sulla base dell’ultimo monitoraggio della cabina di regia del Ministero della Salute, che è tornato a sottolineare l’importanza della copertura vaccinale e del completamento dei cicli di vaccinazione “per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità”. Gli attuali positivi in Sicilia sono poco più di 27 mila, con 914 ricoveri ospedalieri (108 in terapia intensiva).

A determinare quest’esito, sicuramente il mancato rispetto delle regole sugli assembramenti e la più bassa percentuale di vaccinati rispetto al resto d’Italia.

La principale novità con la reintroduzione della zona gialla riguarda l’utilizzo della mascherina anche all’aperto. In zona gialla, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie devono essere obbligatoriamente indossati in tutti i luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutti i luoghi all’aperto.
L’obbligo non è comunque previsto per bambini sotto i 6 anni di età e persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina. Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso mentre si effettua l’attività sportiva; mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito; quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività lavorativa, la mascherina è obbligatoria nelle situazioni previste dagli specifici protocolli di settore.
È comunque fortemente raccomandato l’uso delle mascherine anche all’interno delle abitazioni private, in presenza di persone non conviventi.

Bar, ristoranti e attività di vendita restano aperti, il consumo di prodotti al banco o all’aperto è consentito a tutti i clienti. Il servizio e il consumo al tavolo al chiuso è invece consentito solo ai clienti dotati di una certificazione verde valida o a quelli che ne siano esenti. Torna il limite dei quattro commensali allo stesso tavolo.

Relativamente agli spostamenti, chi si trova in zona gialla continua ad essere libero di andare dove vuole, senza limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso qualsiasi località della zona bianca e della zona gialla. Ci si può spostare senza limiti di orario, verso le eventuali zone arancione e rossa, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute e verso tutto il territorio nazionale se si è in possesso di green pass.

Sono in molti a ritenere che, alla luce dell’andamento dei contagi, la Sicilia possa presto (verosimilmente il 13 settembre) passare dalla zona gialla a quella arancione, con ulteriori restrizioni. In quest’ottica, saranno decisivi i numeri di questa settimana. Allo stato attuale, ci sono comunque alcuni Comuni che, visti i positivi in rapporto alla popolazione, sono già passati alla zona arancione su disposizione del presidente Nello Musumeci. Si tratta di Barrafranca, Niscemi, Comiso e Vittoria.

redazione

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