Il Consiglio comunale ha approvato la delibera che cancella l’istituzione del registro dei “bambini mai nati” a Marsala. Al termine di un dibattito articolato, una maggioranza trasversale ha esitato positivamente la proposta redatta dal consigliere Piero Cavasino (e sottoscritta da altri 16 colleghi d’aula) che nell’intervento di apertura è tornato a illustrare le motivazioni di carattere tecnico ed etico-politico che lo hanno portato a chiedere l’annullamento dell’atto che proprio un anno fa l’assemblea di Sala delle Lapidi aveva approvato a larga maggioranza, recependo un’iniziativa dell’ex consigliera Giusi Piccione.
Cavasino ha ricostruito i passaggi principali dell’approfondimento dedicato alla questione da presidente della Commissione Affari Generali, evidenziando dubbi e perplessità sulla procedura seguita da un punto di vista statutario, così come sulla compatibilità con la legge sull’interruzione di gravidanza, gerarchicamente superiore da un punto di vista normativo. In particolare, l’elemento più discusso è l’obbligo del seppellimento del prodotto del concepimento, a prescindere dalla volontà dei genitori, che entrando in contrasto con la legge nazionale renderebbe praticamente certa la soccombenza del Comune di Marsala a fronte dei ricorsi al Tar presentati subito dopo l’approvazione del registro. Al contempo, il consigliere di Liberi, senza tacere gli attacchi personali ricevuti in queste settimane, ha reiterato le proprie posizioni personali, non contenute della proposta deliberativa: “Rispetto chi dice che il prodotto del concepimento è un bambino, ma la legge dice chiaramente cosa è un bambino e cosa è un prodotto del concepimento”.
Ne è seguito un acceso dibattito, in cui non sono mancanti gli interventi a difesa del registro dei bambini mai nati, tra cui quelli di Flavio Coppola (politicamente vicino a uno dei principali sostenitori dell’atto, l’ex consigliere Giovanni Sinacori), del presidente Enzo Sturiano, Eleonora Milazzo e Ivan Gerardi (che avrebbero auspicato una modifica, piuttosto che l’annullamento della delibera approvata lo scorso anno), mentre Pino Ferrantelli si è soffermato sull’approfondimento parallelo che ha dedicato al tema la Commissione Politiche Sociali da lui presieduta.
A supporto dell’iniziativa di Cavasino si sono espressi, nel corso del dibattito, il capogruppo di minoranza Nicola Fici, Gabriele Di Pietra, Lele Pugliese e Andrea Marino. Favorevole alla delibera anche la forzista Elia Martinico: “Non accetto l’obbligatorietà. Mettiamoci nei panni di quelle donne che hanno aborti frequenti, ci provano e ci riprovano, ma non riescono a completare la gravidanza. Come donna, non me la sentirei di avere cinque aborti e sapere che sono al cimitero”.
Contrario all’obbligatorietà dell’iscrizione sul registro dei bambini mai nati anche il sindaco Massimo Grillo, che però ha colto l’occasione per estendere la discussione ad altri aspetti del dibattito politico sui temi di carattere etico: “Ho sostenuto l’iniziativa del consigliere Cavasino. Ma l’argomento nasconde un problema molto più grande, quello della cultura della vita. Perchè da una parte non siamo per l’accoglienza dei migranti, i diritti dei gay e così via, ma al contempo si insinua l’idea che la vita non vada difesa fin dal concepimento”. Il sindaco ha auspicato politiche unitarie sull’argomento, citando Norberto Bobbio e Madre Teresa sui diritti del concepito e toccando anche il tema della legge sull’eutanasia, su cui è in corso una raccolta di firme promossa dai radicali.
Alla fine, l’atto è stato esitato positivamente con 14 sì, 4 contrari (Ivan Gerardi, Enzo Sturiano, Flavio Coppola, Rosanna Genna) e 2 astenuti (Eleonora Milazzo, Gaspare Di Girolamo). Ma la sensazione è che il registro potrebbe essere riproposto in altra forma, recependo anche pressioni esterne da parte dei settori più radicali del mondo ecclesiastico marsalese a cui una parte del Consiglio comunale appare estremamente sensibile.
Nel tessuto sociale cittadino, ci sono però anche diverse realtà che avevano duramente criticato l’istituzione del registro e che adesso salutano favorevolmente il voto dell’assemblea di Sala delle Lapidi. Tra queste, il Centro Antiviolenza Casa di Venere, che fa un plauso al consigliere Piero Cavasino e agli altri 13 componenti del massimo consesso civico che hanno portato avanti la volontà di sopprimere il registro dei bambini mai nati. “Apprezziamo la sensibilità dei consiglieri. Ricordiamo che, in questo modo, le donne possono essere libere di decidere in merito all’interruzione di gravidanza, senza intaccare comunque l’autodeterminazione delle donne stesse”.
Si pronunciano sull’argomento anche la presidente dell’assemblea provincia del Pd Valentina Villabuona e la componente della direzione provinciale dem, Giuliana Zerilli: “Esprimano la nostra soddisfazione per l’annullamento da parte del Consiglio Comunale di Marsala della delibera sul registro dei bambini mai nati. Ad un anno da un colpo di mano indecente di fine mandato che nello stupore collettivo ha visto il Consiglio comunale di Marsala istituire il registro dei bambini mai nati, grazie al lavoro delle associazioni femminili e della CGIL che hanno presentato ricorso al Tar, alla mobilitazione di uomini e donne e al buon senso del Presidente Cavasino e dei consiglieri e delle consigliere che hanno ritenuto la delibera lesiva delle leggi in materia di aborto e del diritto delle donne all’autodeterminazione, oggi il Consiglio Comunale ha annullato una delibera brutta, medievale e offensiva. Lo avevamo detto in una Piazza Loggia piena di cittadine e cittadini e va sempre ribadito, la 194 non si tocca e noi la difenderemo sempre”.
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Una risoluzione altamente rispettosa della libertà delle donne riguardo all’argomento in oggetto che non può essere sottoposto a decisioni altre oltre la donna interessata! 👍🌺👍