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Gulino incanta il pubblico della Scurata con un concerto ad alta intensità emotiva

“Dove il rosso e blu si accarezzavano/fu tutto viola per magia”. Sembrava scritto proprio per un tramonto allo Stagnone l’incipit di “Cromatica”, un pezzo che vale una carriera e che ha indissolubilmente legato il nome dei Marta sui Tubi a quello di Lucio Dalla. Risentirla proprio nella cornice della Saline Genna, tra le panchine del nuovo Teatro a mare Carlo Pellegrino 1880 è stata un’esperienza magica, emozionante tanto per gli spettatori della rassegna ‘a Scurata – Memorial Enrico Russo, che per Giovanni Gulino, che a distanza di 7 anni dal concerto con i Marta sui Tubi del 2014 in piazza della Vittoria è tornata ad esibirsi nella sua Marsala, mai troppo generosa con i suoi figli di maggiore talento. L’occasione si è creata nell’ambito del “Muovere Maree Tour” e del profondo rapporto di stima con il direttore artistico della rassegna, Gregorio Caimi, con cui peraltro ci sono state diverse collaborazione in passato. Accompagnato dal polistrumentista Fabio Genco – uno dei musicisti più completi del territorio – Gulino non ha nascosto la propria emozione (“Non capita spesso di suonare in un luogo che ami, davanti alle persone che ami”), alternando i brani del suo esordio da solista con quelli del repertorio dei Marta sui Tubi che maggiormente si prestavano a una dimensione acustica (“Vecchi difetti”, “L’abbandono”, “Di Vino”, “Grandine”, “La spesa”, i sanremesi “Dispari” e “Vorrei”) e due cover d’autore (“Ritornerai” e “Lu pisci spada”), senza rinunciare al confronto con il pubblico, chiamato a più riprese a partecipare allo spettacolo.

Una serata di grande intensità, in una dimensione per certi versi simile a un altro luogo magico della cultura siciliana, lo splendido Teatro Andromeda di Santo Stefano di Quisquina, straordinario punto di contatto tra arte e paesaggio.

Gulino Genco
Vincenzo Figlioli

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