Tra qualche giorno sarà l’autopsia a chiarire la morte di Francesco Pantaleo, il giovane studente marsalese scomparso sabato 24 luglio dalla casa di Pisa condivisa con altri due coetanei e trovato carbonizzato venerdì scorso nelle campagne pisane.
Gli investigatori non escludono nessuna pista fino all’autopsia, anche se prevale sempre l’ipotesi del suicidio, anche se si tratta di un suicidio anomalo.
Il giovane infatti, la mattina del 24 luglio uscì di casa portando le chiavi e uno zainetto, lasciando invece nella sua camera pc e cellulare accesi ma privi di tracce e file nonchè gli occhiali da visti, fondamentali per chi li porta.
Qualche anno fa accadde un caso apparentemente analogo nelle campagne romane: una donna si diede fuoco, suicidandosi. Ma in quell’occasione sul luogo del ritrovamento del corpo, dopo breve ricerca, fu ritrovata la tanica di benzina e dopo ulteriori accertamenti, la Polizia risalì agli acquisti che la donna fece proprio per procurarsi la benzina.
Ma nel caso di Francesco Pantaleo, ancora nessuna traccia di accendini, taniche di benzina o altro nelle vicinanze del luogo del ritrovamento del corpo bruciato.
Intanto alcuni concittadini, tra cui Vito Reina, chiedono all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Grillo, di indire un giorno di lutto cittadino per Francesco con bandiere a mezz’asta in segno di vicinanza al dolore dei familiari.