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Pino Pace: “Non accorpare le camere di commercio siciliane”

Fa discutere e divide il mondo politico e produttivo siciliano un emendamento al decreto Sostegni bis che mira allo scioglimento della super Camera di Commercio del Sud Est costituita dalle province di Catania, Siracusa e Ragusa.

Secondo la norma, se dovesse essere approvata dal Parlamento, Ragusa e Siracusa si dovrebbero sganciare da Catania associandosi poi in un mega ente camerale con le province di Caltanissetta, Agrigento e Trapani con sede centrale proprio nella città trapanese.

“Le camere di commercio – afferma l’associazione degli industriali siciliani – sono espressione del mondo imprenditoriale per il quale rappresentano un reale punto di riferimento, per questo che risulta incomprensibile che, per assecondare le richieste di due province, ossia Siracusa e Ragusa, e consentire loro di scindersi da Catania, si sia scelto di accorparne ben cinque, coinvolgendo Agrigento, Caltanissetta e Trapani, distanti dalle prime due non solo geograficamente ma anche dal punto di vista economico e sociale”.

L’emendamento potrebbe essere approvato senza un’adeguata discussione in quanto contenuto nel decreto sostegni sul quale, per abbreviare i tempi, il Governo ha intenzione di porre la questione di fiducia.

“Tra l’altro i numeri dell’eventuale nuova «supercamera» a cinque consegnerebbero la sede legale dell’ente a Trapani – ci ha detto Pino Pace marsalese presidente regionale di UnionCamere – che si trova distante 350 chilometri da Ragusa e 260 da Siracusa, scontentando di fatto tutti e cinque i territori. Faccio appello affinché si avvii immediatamente una fase di reale e leale confronto per arrivare a una soluzione condivisa e utile per il sistema delle imprese». Pace ci comunica che ha convocato urgentemente una riunione del direttivo regionale di UnionCamere per affrontare la questione

. “Oltre alle difficoltà logistiche ci sarebbero anche problemi di natura occupazionale. Ci stiamo avviando a stabilizzare i precari dipendenti da UnionCamere, questo smembramento rischia di bloccare tutto”. L’emendamento è a firma della deputata siracusana di Forza Italia Stefania Prestigiacomo.

“Sono contrario – ha continuato Pace-. Una scelta simile appare dettata soltanto da interessi di campanile. Per quanto si possa comprendere la voglia di riscatto dei territori di Siracusa e Ragusa che da tempo rivendicano di distaccarsi dalla Camera di Commercio di Catania, trovo impensabile che queste siano accorpate a quella di Caltanissetta che comprende i territori di Trapani e Agrigento senza che ci sia stato un ragionamento fatto con i territori e senza alcuna visione di insieme”.

Sono diverse le associazioni di categoria, gli enti camerali, i sindacati che sono pronti a scendere in campo contro questa ventilata decisione. “A loro si uniscono – conclude Pino Pace – anche i sindaci di diverse città della zona orientale dell’Isola. Adesso aspettiamo di conoscere anche il pensiero dei politici e dei primi cittadini della provincia di Trapani, che di solito sono attivi quando c’è da denunciare difficoltà di viabilità e collegamenti da una punta all’altra dell’isola e ora potrebbero trovarsi ad avallare la richiesta del tessuto imprenditoriale trapanese di fare riferimento alla Camera di Commercio di Siracusa”.

redazione

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