L’aula di Palazzo Madama ha approvato il ddl costituzionale per abbassare l’età di voto per il Senato da 25 a 18 anni. I sì sono stati 178, i no 15, gli astenuti 30. Ottenuto il sì dell’Aula di Palazzo Madama con maggioranza assoluta, la riforma sarà definitivamente approvata essendo giunta alla quarta lettura conforme dopo quella Camera del 31 luglio 2019, del Senato il 9 settembre 2020, della Camera del 9 giugno 2021 e quella di oggi di nuovo al Senato. Non avendo ottenuto i due terzi dei voti nell’ultimo passaggio alla Camera del 9 giugno scorso, si dovranno attendere tre mesi prima della promulgazione per lasciare spazio all’eventualità di un referendum confermativo.
“La definitiva approvazione del disegno di legge costituzionale che permette ai diciottenni di votare anche per eleggere i senatori rappresenta un’importantissima conquista democratica”. Ad affermarlo il senatore del MoVimento 5 Stelle e componente del direttivo, Vincenzo Maurizio Santangelo. “Con il voto di oggi arriva a conclusione un lungo iter legislativo che ho anche avuto l’onore di seguire direttamente nel corso della prima deliberazione come Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Si è sempre detto che i nostri giovani rappresentano il futuro, io credo che loro debbano rappresentare non solo il futuro, ma anche il presente del nostro Paese. Proprio per questo ci siamo battuti per portare a conclusione il percorso di riforma costituzionale previsto dall’articolo 138 della Costituzione volto ad eliminare un anacronistico limite al diritto di elettorato attivo per l’elezione del Senato della Repubblica, tra i più alti presenti nelle democrazie europee. È sui giovani che avranno effetto le decisioni politiche che oggi il Parlamento è chiamato a prendere, pertanto è loro diritto determinarne l’indirizzo politico ed essere pienamente rappresentati in entrambi i rami dello stesso”.