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Marsala, un uomo di 52 anni condannato per lesioni personali

E’ finito sotto processo per maltrattamenti familiari e in primo grado di giudizio è stato alla fine condannato per lesioni personali ai danni dell’ex compagna.

Si tratta del 52enne marsalese Pietro Umile. Il giudice Lorenzo Chiaramonte, derubricando il reato inizialmente contestato, come chiesto dall’avvocato difensore Vito Cimiotta, gli ha inflitto un anno e 4 mesi di reclusione.

L’ex compagna, S.P., 38 anni, originaria di Palermo, nel processo si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Fabio Pace.

L’avvocato Cimiotta, invece, annuncia che proporrà “appello” alla sentenza di condanna. “È stato già un buon risultato quello della esclusione dei maltrattamenti – ci ha detto l’avvocato difensore -.
Gli episodi contestati sono stati raccontati esclusivamente dalla persona offesa e non corroborati da altri elementi estrinseci, per questo proporremo appello avverso la sentenza di primo grado”.

Umile, secondo l’accusa, avrebbe più volte malmenato, con estrema violenza, e insultato la sua convivente. E questo, sempre secondo il capo d’imputazione, perché la donna non avrebbe obbedito, tra l’altro, alla sua richiesta di prostituirsi per portare “soldi a casa”.

I fatti contestati all’uomo nel capo d’imputazione vanno dal 4 marzo all’8 aprile 2020 e si sarebbero svolti in un alloggio popolare di via Salemi. In questo arco di tempo Umile, in varie occasioni, avrebbe picchiato, minacciato e pesantemente insultato la donna. Chiedendo denaro, l’avrebbe prima schiaffeggiata e gettata a terra. Poi, le avrebbe tirato i capelli e sbattuto la testa al muro, prendendola anche a calci.

In un’altra occasione, l’avrebbe minacciata di morte, mollandole due ceffoni e un calcio alla schiena. E l’indomani ancora schiaffi e calci. Violenze in seguito alle quali, al Pronto soccorso, alla donna fu assegnato il “codice rosso”. Inevitabile, a questo punto, l’avvio di un procedimento penale.

Ninny Bornice

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