Il deputato Camillo Oddo, interviene sulla situazione sanitaria siciliana. “Comprendo che essere più realisti del re possa portare, alla lunga, qualche beneficio, ma forzare la realtà dei fatti non fa mai bene alla politica che deve, al contrario essere concreta ed ancorata ai territori. Ma affermare che il ritorno in Giunta dell’assessore Razza sia di buon auspicio per la sanità siciliana è davvero troppo. Non è intanto comprensibile un ritorno che avviene nelle stesse condizioni del passo indietro. Razza, indagato era ed indagato rimane. Le dimissioni potevano essere respinte allora. E se erano irrevocabili, l’assessore dovrebbe spiegare perché non lo sono più“, afferma.
“Ho letto dalla stampa la presa di posizione del seneatore Papania, capo indiscusso di VIA, che sottolinea come Razza abbia dimostrato fin da subito il suo attaccamento alle istituzioni. Come? Con la disorganizzazione iniziale della vaccinazione, messa stentatamente a regime grazie al sistema sanitario e non certo agli indirizzi politici? Con una gestione del sistema ospedaliero siciliano che ha costruito una sorta di manuale Cencelli della Sanità? Definendo la rete ospedaliera rispetto agli amici ed agli avversari politici? Un esempio, quello di Castelvetrano – continua Oddo -. Un altro esempio, questo ad intermittenza, quello di Mazara del Vallo. E ancora, forse primeggia la lungimiranza del caos creato all’Ospedale di Marsala o la comparsata dell’assessore Razza, in compagnia del senatore Papania e altri, che senza alcun pudore annunciava i corposi investimenti sulla vecchia struttura dell’ex Ospedale San Biagio per rispondere all’emergenza COVID? Leggo ancora che la pandemia è stata affrontata con pragmatismo. Quale? Quello di spalmare i morti giocando con i numeri dei contagiati. Quello che ha portato Musumeci a cambiare idea un giorno sì e l’altro pure? Con un Presidente della Regione che si è messo a fare le prove di forza con il Governo centrale, salvo poi non avere il coraggio di portarle fino in fondo? La politica deve attenersi ai fatti ed i fatti dicono che la sanità siciliana è stata portata al collasso certamente dalla pandemia ma anche da scelte che hanno una chiara matrice politica e che dovranno, prima o poi, portare al confronto sulle responsabilità. Ed ancora – dice infine – i fatti dicono che la sanità siciliana, e quella trapanese in particolare, non ha più una guida sicura dalla programmazione dall’ex assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi che aveva definito un piano senza figli e figliastri, ma guardando alle esigenze dei territori e delle strutture sanitarie. Una programmazione che è stata scientemente cancellata a fini politici”.