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Caso Denise, indagati Corona e Della Chiave. Il legale Frazzitta: “Se è vero, spiace che ci siano violazioni al segreto istruttorio”

“L’unica svolta che ci attendiamo è il ritrovamento di Denise Pipitone, tutto il resto sono aspetti procedurali su cui non entriamo nel merito”. A dirlo all’Adnkronos è Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma della bimba sparita nel nulla a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, dopo la rivelazione di ‘Quarto grado’. Secondo la trasmissione andata in onda ieri sera su Rete 4 ci sarebbero due indagati nell’inchiesta della Procura di Marsala sulla scomparsa di Denise. Si tratterebbe di Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise, e madre di Jessica, sorellastra della piccola processata e assolta in via definitiva dall’accusa di sequestro di persona, e di Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista, il testimone sordomuto che nel 2013 disse di averlo visto in compagnia della bambina. Una testimonianza all’epoca non ritenuta attendibile e non entrata nel processo.

“Abbiamo appreso la notizia dalla tv. Mi dispiace che possano esserci simili violazioni del segreto istruttorio non solo per noi, ma anche per gli stessi indagati… sempre che sia vero”, dice adesso l’avvocato Frazzitta che da 17 anni, insieme a mamma Piera, lotta per arrivare alla verità. Una fuga di notizie che lo lascia “basito”. “Conosco la riservatezza e la serietà del procuratore Pantaleo – sottolinea -. E’ un’eccellenza della magistratura italiana, una persona illuminata, di grande serietà e compostezza, con grande rispetto per le parti. Mi dispiaccio per lui che sono sicuro essere assolutamente estraneo a una simile violazione del segreto istruttorio”.

Nelle scorse settimane il legale di Piera Maggio ha ricevuto una lettera anonima con importanti rivelazioni sul caso di Denise. Informazioni “circostanziate” e un contenuto che l’avvocato Frazzitta, che ha consegnato la missiva alla Procura di Marsala, definisce “molto interessante”. Purtroppo, l’autore della lettera anonima, un uomo, non si sarebbe fatto vivo, nonostante gli appelli a farlo dello stesso legale e di Piera Maggio che su Facebook scrive: “Ci sarà il giorno che qualcuno verrà a chiederci scusa, forse sarà troppo tardi! Scusa… per tutto quello che abbiamo subito in questi anni, illazioni, allusioni, soprusi, angherie, bugie, mancanza di rispetto e tanto altro…”.

redazione

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