“La situazione dell’ospedale “P. Borsellino” di Marsala e del fantomatico padiglione è in totale stallo. Da ottobre 100 mila abitanti continuiamo ad essere senza ospedale per pazienti non Covid, con tutte le conseguenze che conosciamo. Pertanto visto questa situazione e il disagio dei cittadini, mi è sembrato opportuno inviare una nota ai responsabili della sanità pubblica nazionale e regionale e anche al prefetto con la richiesta di un loro autorevole intervento per far riaprire da subito l’ospedale ai soli pazienti non Covid. Non si può assolutamente aspettare la fine dei lavori del nuovo padiglione”. Ad affermarlo, l’ex sindaco Alberto Di Girolamo – nonchè ex direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale S. Antonio Abate – che ha inviato una lettera indirizzata al Ministro della Salute Speranza, al Presidente della Regione Sicilia, all’assessore regionale alla Salute, al Prefetto di Trapani, al Commissario Asp Zappalà e alle altre autorità:
“L’articolo 32 della nostra Costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività. A Marsala dall’ottobre 2020, e anche per alcuni mesi nella primavera precedente, questo diritto complessivamente non c’è più, perché l’ospedale P. Borsellino, l’unico del distretto Marsala-Petrosino, è stato trasformato in ospedale Covid, nel quale non è possibile ricoverare i pazienti con patologie non Covid, patologie che non sono assolutamente diminuite in questo periodo di pandemia. Durante questi mesi di chiusura, chissà quanti morti, oltre quelli per Covid, ci sono stati e ci saranno nei prossimi mesi o anni per diagnosi non fatte, o fatte e curate con notevole ritardo.
Una popolazione di 100.000 abitanti non può stare senza un ospedale non Covid e anche la provincia, che già aveva pochi posti letto rispetto alla popolazione, non può essere privata di un ospedale di oltre 100 posti letto e con tante sale operatorie ben funzionanti. Tutti sappiamo che quando le malattie non vengono diagnosticate subito e curate immediatamente, c’è un aumento della mortalità anche in modo importante, soprattutto per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, per le quali a volte bastano pochi minuti di ritardo per avere un esito infausto, ma anche per quanto riguarda le malattie oncologiche, il cui ritardo diagnostico o terapeutico di qualche settimana, peggio di alcuni mesi, aumenta il rischio di decesso. Ma oltre alla mancanza di reparti, di sale operatorie e di servizi diagnostici, in questi mesi sono stati chiusi anche i poliambulatori ospedalieri. Chi non può permettersi una visita specialistica ed accertamenti diagnostici a pagamento, e sono tantissime le persone con difficoltà economiche soprattutto in questo periodo, non può essere curato come dovrebbe, con le conseguenze che tutti sappiano, ma che alla maggior parte di coloro che gestiscono la cosa pubblica non sembra interessare.
Da oltre un anno il Governo regionale, tramite il suo ex assessore alla salute Razza e i suoi parlamentari della provincia, parla tanto di creare o costruire un nuovo ospedale Covid e da dicembre 2020 ha optato per la costruzione di un padiglione di oltre cento posti letto nei pressi dell’Ospedale P. Borsellino, che dovrebbe servire per ricoverare i pazienti della Sicilia occidentale affetti da malattie infettive e quindi da Covid. I lavori che dovevano iniziare a dicembre affinchè il padiglione potesse essere quantomeno parzialmente pronto a maggio, sono ancora nella fase iniziale e chissà quando e se saranno mai finiti, e soprattutto se ci sarà mai il personale sanitario sufficiente per farlo funzionare.
Da anni, ma soprattutto in questi ultimi mesi, negli ospedali della provincia manca molto personale sanitario e spesso i vari Direttori delle Unità Operative hanno difficoltà anche a fare i turni di guardia: tutto ciò crea disfunzioni, scarsa efficienza, e rischi per i pazienti e per il personale stesso. In particolare mancano internisti, pneumologi, infettivologi, pediatri, cardiologi, ortopedici, anestesisti-rianimatori, oncologi, urologi, radiologi, fisiatri ma anche infermieri, fisioterapisti e tante altre figure.
Bisogna riaprire al più presto l’ospedale Paolo Borsellino ai pazienti non Covid e trovare una soluzione alternativa di ricovero per i pazienti Covid. È quantomeno immorale ed anticostituzionale quello che sta succedendo a Marsala. Il diritto alla salute è parte integrante della nostra Costituzione e nella nostra città è scomparso da troppo tempo. Mi auguro che intervenga al più presto affinché questo fondamentale diritto venga garantito anche ai cittadini marsalesi“.