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Il Festival Visioni Notturne Sostenibili si terrà nel Belice dal 27 al 29 maggio

Definito il programma del “Festival Visioni Notturne Sostenibili. Notte di documentari con gli autori – settima edizione”, che si terrà il 27-28-29 maggio a Salemi, Segesta e Gibellina. E proprio dalla Valle del Belìce parte la manifestazione realizzata nell’ambito del Piano nazionale Cinema e immagini per la scuola, promossa dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione, per un progetto di Cresm – Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione con Belìce/EpiCentro della Memoria Viva.

Si tratta di un’iniziativa ancorata alla realtà del territorio, volgendo lo sguardo verso espressioni artistiche di frontiera, tramite gli obiettivi di filmmaker e registi sia italiani che esteri. Così durante la tre giorni, che prevede appuntamenti mattutini e pomeridiani in presenza nel pieno rispetto delle norme anticontagio, con proiezioni in streaming serali, saranno visionate in tutto venti opere di giovani autori e nomi affermati, che hanno risposto all’invito lanciato nei mesi scorsi. Molto spazio è stato dunque riservato ai protagonisti della scena attuale, con la presenza di artisti siciliani affiancati ad altri provenienti da diverse regioni italiane, assieme a produzioni straniere, ad esempio serbe e brasiliane, grazie anche alla costante collaborazione con il festival SiciliAmbiente ed il Sicilia Queer Filmfest. Prevista, tra l’altro, la visione del docufilm “Sulle tracce di Goethe in Sicilia”, del regista tedesco Peter Stein.

Parallelamente l’iniziativa si svolgerà attraverso una serie di incontri in luoghi altamente simbolici, dal Castello Normanno Svevo al Centro Kim’s Video di Salemi, dove è ospitata la più grande collezione di videotape al mondo, passando per il tempio di Afrodite Urania a Segesta, per finire con un tour tra le installazioni di arte contemporanea presenti per le vie di Gibellina. Tutto in streaming e diretta Facebook sulla pagina del Festival. Numerosi gli ospiti, come ad esempio Federico Geremei, direttore di Lonely Planet magazine Italia, il giovane imprenditore della cultura Michele Da Rold, il pedagogista Italo Fiorin, il fotoreporter Francesco Bellina, l’artista Jonida Xherri. Le conversazioni saranno multidisciplinari: dalla didattica, prendendo spunto dalla figura di Danilo Dolci, alla fruizione sostenibile dei luoghi dell’arte, agli aspetti della produzione cinematografica. Ad essere coinvolti saranno anche gli studenti delle scuole superiori locali, che nei mesi scorsi hanno preso parte a laboratori e workshop tematici. Inoltre verranno svelati e premiati i lavori del concorso “Giovani Visioni”, al quale hanno preso parte ragazze e ragazzi di età compresa tra i 13 ed i 20 anni, inviando videoclip sul tema “Partire/restare, rigenerare, curare”, in modo da valorizzare gli aspetti artistici, culturali ed ambientali della Valle del Belice e non solo.

«Il Festival Visioni Notturne Sostenibili continua, nonostante il periodo di incertezza, a risvegliare la coscienza collettiva delle comunità del territorio belicino e si apre ai grandi temi sociali e culturali veicolati sia attraverso il genere del documentario ma anche attraverso mirati momenti di riflessione – dice il direttore artistico Giuseppe Maiorana – L’invito che vi facciamo in questa edizione è di cogliere assieme a noi nuove sfide e opportunità di fruizione, in questo particolare momento postpandemico, dove anche la semplice condivisione di un momento festivaliero può trasformarsi in un pericolo per la nostra salute. E in tale circostanza dobbiamo essere vigili e responsabili».

«I registi e gli artisti invitati, anche quest’anno sono tutti di alto livello e ci condurranno meglio verso la buona riuscita della manifestazione, nella quale ci siamo aperti alle scuole e ai giovani del territorio, istituendo una sezione mattutina e percorsi di approfondimento mirati – continua Maiorana -, ed in questa edizione, attraverso le parole Comunità, Teatri e Culture, parleremo di un territorio, quello belicino, che vuole ancora una volta riscoprirsi unito, al fine di tessere innumerevoli trame e dialoghi democratici».

redazione

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