Categorie: AperturaApertura homeDall'Italia e dal mondo

Razzo cinese in caduta. frammenti potrebbero cadere sulla Sicilia. Meglio non uscire di casa

Frammenti del razzo cinese potrebbero precipitare su alcune regioni del centro-sud Italia: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Ai cittadini si suggerisce di rimane al chiuso, preferibilmente ai piani bassi degli edifici, e di non toccare eventuali pezzi del Lunga Marcia 5B “mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri”.

Le previsioni sono in continuo aggiornamento perché legate al comportamento del razzo e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare: secondo i dati più aggiornati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, il rientro è attualmente previsto alle 4:52 di domenica 9 maggio, con un margine di incertezza di 6 ore. Al momento l’Italia centro-meridionale fa ancora parte della vastissima zona sulla quale potrebbe avvenire il rientro e che comprende l’intera Africa, l’Asia meridionale, l’oceano Pacifico, l’Australia, parte del Nord America, l’America centrale e parte del Sud America. Nuovi calcoli attesi nelle prossime ore permetteranno di ridurre ulteriormente il margine di incertezza riguardo al tempo e al luogo del rientro.

È poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti”, spiega la Protezione civile, che consiglia “di stare lontani dalle finestre e porte vetrate”. Sono inoltre “più sicuri i piani più bassi degli edifici” perché “i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone”. “All’interno degli edifici – continua la Protezione civile – i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti”.

redazione

Condividi