Il Coro ligneo della Chiesa di San Francesco d’Assisi a Trapani verrà sottoposto ad un intervento di restauro predisposto dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani con finanziamento del Fondo per gli Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e i cui lavori, già appaltati alla Ditta Gaetano Alagna per l’importo di € 57.341, saranno consegnati la prossima settimana.
Il Coro, realizzato su commissione di Padre Giuseppe Araguen, per essere collocato all’interno del presbiterio dietro l’altare maggiore, è un pregiato manufatto del 1854 in legno di noce intagliato e patinato di manifattura trapanese composto da 24 scranni di dimensioni uguali e da uno più grande posto al centro, che era riservato al Padre Superiore. Realizzato su una pedana rialzata da terra è costituito da una sola fila di scranni scanditi da braccioli intagliati a forma di drago disposti a voluta e da un’alta spalliera costituita da semplici pannelli rettangolari, suddivisi da piccole paraste scanalate.
Lo stile di tutto il manufatto riflette il classicismo accademico dell’ottocento e presenta i motivi classici di estrazione romantica rinvenibili negli elementi classici simbolici della contrapposizione tra il bene e il male tra cui il drago che, nella cultura occidentale rappresenta la creatura mitologica associata ad un essere malefico portatore di morte e distruzione mentre in quella orientale viene vista come creatura portatrice di fortuna, bontà, forza, potenza spirituale, saggezza e rappresenta, inoltre, l’immortalità e l’infinito.
La struttura oggi versa in pessime condizioni di conservazione anche a causa dei recenti interventi di restauro strutturale della chiesa e alla ripavimentazione del presbiterio che ne hanno reso necessario lo smontaggio rispetto alla collocazione originaria e l’acccantonamento.
“Si tratta di un importante intervento di recupero – sostiene l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà – che restituisce alla Chiesa di San Francesco un prezioso apparato del XIX secolo e riporta all’originario splendore un manufatto che è anche testimonianza delle competenze e dell’operosità delle maestranze trapanesi. Sono interventi di questo tipo, sui quali le Soprintendenze della Sicilia pongono grande attenzione, che ci consentono di recuperare elementi fortemente identitari per le comunità locali e mantenere memoria delle espressioni artistiche dei territori”.
Il coro ligneo, che non viene più utilizzato da almeno trent’anni, si trova in stato di grande degrado dovuto ai tarli, all’umidità e alle muffe che oggi pregiudicano anche la stessa stabilità della struttura. Numerose modanature e parti a intaglio sono andate perdute mentre alcune parti e le mensole dei sedili a ribalta sono mancanti per la pessima tenuta delle cerniere; la pedana, poi, è quasi inesistente.
L’intervento di restauro comporterà, quindi, la preventiva disinfestazione da parassiti, muffe e funghi cui seguirà la fase di consolidamento con resine specifiche, l’integrazione, il rinforzo o la ricostruzione di tutte le parti mancanti.
“Il progetto di restauro del coro ligneo, per noi curato da Bartolomeo Figuccio – precisa Mimma Fontana, Soprintendente dei Beni culturali di Trapani – va a completare una serie di interventi di ristrutturazione e restauro che sono stati eseguiti nella chiesa di San Francesco d’Assisi a partire dal 2015, tra cui il ripristino delle 19 statue in stucco a grandezza naturale del XVIII secolo, opere del trapanese Cristoforo Milanti, finanziato dal Fondo FEC del Ministero dell’Interno su progetto della Soprintendenza nell’esercizio finanziario 2015 e, da ultimo, gli interventi di rifacimento dell’intonaco esterno i cui lavori sono stati consegnati proprio ad inizio di questa settimana e sono al momento in corso di esecuzione”.
Altri significativi interventi di restauro di singole opere della Chiesa effettuati nel corso di questi anni hanno riguardato il restauro di una preziosa Acquasantiera in marmo del XV secolo, l’altare in marmo del XVII secolo dedicato a San Francesco d’Assisi, l’altare principale del presbiterio del XVIII secolo, la serie dei dipinti raffiguranti la Via Crucis del XVIII secolo, i lampadari in legno dorati, tutte opere che si sono realizzate negli anni sotto la supervisione della Soprintendenza di Trapani grazie all’intervento di sponsor o alla stessa comunità religiosa dei frati conventuali, cui è affidata la chiesa.
Al termine del restauro il Coro ligneo tornerà ad occupare le due pareti laterali del presbiterio con un leggero avanzamento rispetto all’ultima collocazione avvenuta nel 1929; tale posizionamento permetterà anche di essere utilizzato dai Presbiteri durante le concelebrazioni.