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Vaccarino ai domiciliari: la Corte d’Appello ha accolto l’istanza dei legali

La prima sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha concesso gli arresti domiciliari all’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino, 75 anni, detenuto nel carcere di Catanzaro. La Corte ha accolto la richiesta dei difensori, gli avvocati Baldassare Lauria e Giovanna Angelo, dopo che l’ex esponente della Dc trapanese aveva contratto il Covid-19, che è andato ad aggiungersi ad una situazione già complessa, alla luce dei disturbi cardiaci di cui Vaccarino già soffriva.

Personaggio discusso e al centro di diverse vicende, anche per la sua collaborazione con i servizi segreti nella ricerca del latitante Matteo Messina Denaro, Vaccarino sta scontando la pena sancita dalla sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Marsala per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale con l’aggravante per mafia. Si tratta del procedimento in cui l’ex primo cittadino castelvetranese risultava coinvolto assieme a due carabinieri nell’ambito delle indagini sul latitante Matteo Messina Denaro. In particolare, Vaccarino è stato accusato di aver rivelato a un uomo già condannato per mafia il contenuto di una intercettazione riservata, ricevuta dal tenente colonnello della Dia, Marco Alfio Zappalà.

Vaccarino, detenuto nel carcere del capoluogo calabrese, dopo essere risultato positivo al Coronavirus è stato ricoverato in via d’urgenza nel reparto di malattie infettive dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro per polmonite interstiziale e pare che non risponda alla terapia. Per questo motivo potrebbe essere trasferito in rianimazione. Potrà rientrare a casa a Castelvetrano solo quando verrà dimesso dall’ospedale di Catanzaro.

redazione

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