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Ddl Zan, Elena Di Pietra: “Occorre impedirne l’approvazione”

Il Popolo della Famiglia torna ad esprimere contrarietà in merito all’approvazione del Ddl Zan. A ribadirlo è la referente locale Elena Di Pietra che ritiene altresì “inopportuno e scorretto celebrare la giornata contro l’omofobia a livello locale”, come la proposta legislativa prevederebbe. Sul territorio, nei giorni scorsi, alcuni consiglieri comunali di Castelvetrano avevano depositato una mozione per impegnare l’amministrazione ad attivarsi per la celebrazione, il prossimo 17 maggio, della Giornata Internazionale contro l’omofobia.

Come più volte ribadito dal movimento fondato dal giornalista e scrittore Mario Adinolfi, il Popolo della Famiglia torna a sottolineare che il ddl Zan metterebbe a rischio “il diritto alla libertà di pensiero, alla libertà religiosa e alla libertà educativa dei genitori”, alla luce delle severe sanzioni in esso previste contro chi commette atti discriminatori e violenti nei confronti degli omosessuali.

Per Elena Di Pietra in Italia non esisterebbe inoltre “un’emergenza omofobia” in quanto i dati ufficiali dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori, reperibili sul sito istituzionale del Ministero dell’Interno, segnalano dal 2010 al 2018 “soltanto 197 casi di discriminazione per orientamento sessuale e 15 casi per discriminazione dovuta a identità di genere, per un totale di 212 casi in nove anni (26,5 casi all’anno)”. “Inoltre – prosegue l’attivista del Popolo della Famiglia – secondo uno studio del Pew Research Center di Washington, uno dei più autorevoli e accreditati istituti americani d’indagine demoscopica, l’Italia si colloca tra le dieci nazioni più gay friendly a livello mondiale”.

Elena Di Pietra bolla inoltre come “inutile” il ddl Zan ritenendo gli strumenti giuridici previsti dal nostro ordinamento “idonei a tutelare le persone Lgbt da qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, e di offesa alla propria dignità personale”. Inoltre, affermando che la legge sarebbe “scritta male”, (“in quanto mescola in un elenco improprio soggetti e istanze molto diversi: dagli orientamenti sessuali alla disabilità, dal sesso all’identità di genere”) arriva a paventare che il Ddl Zan finisca per essere “un potente strumento di condizionamento delle coscienze”, capace di configurare “un attacco a libertà fondamentali come quella di pensiero e di espressione di cui all’articolo 21 della nostra Costituzione” e di rendere “problematico anche il rapporto con la libertà religiosa”.

“L’idea che l’amore sia un sentimento universale che prescinde da sesso e genere secondo il famoso slogan love is love che anima l’ideologia gender – prosegue Elena Di Pietra – con la conseguente pretesa a che tutti (indipendentemente da sesso o genere) abbiano il diritto di costituire una famiglia e avere dei figli, oltre che con il buon senso, contrasta con il credo di molte religioni”.

La referente locale del Popolo della Famiglia definisce inoltre “inaccettabile il riferimento all’identità di genere” e – infine – arriva a paventare il rischio che si determini anche “una grave violazione dei diritti dei genitori in merito alle scelte educative riguardanti i figli”: “Con questa legge, invece, le famiglie verrebbero “scavalcate” e un genitore potrebbe incorrere in sanzioni anche molto gravi per il solo fatto di voler legittimamente trasmettere ai figli la propria visione sulla famiglia o sul matrimonio, o qualora chiedesse alla scuola di non imporre ai propri figli idee in contrasto con le proprie, come quel modello di fluidità sessuale che già pervade tutti i media e i social. La finalità della scuola è certamente educativa e deve tendere all’inclusione di tutte le persone ma bisogna assolutamente impedire che ci si avvii verso una forma di educazione di Stato con scelte fortemente ideologiche. Non si può rinunciare al diritto di educare liberamente i propri figli o di esprimere liberamente il proprio pensiero, la propria opinione, le proprie convinzioni, la propria fede. Il Ddl Zan è la negazione del pluralismo e ne va assolutamente impedita l’approvazione”.

redazione

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Tags: Ddl Zanelena di pietra