La pandemia da COVID-19 ha indotto milioni di persone a lavorare da casa, inducendo le aziende a modificare rapidamente le proprie modalità organizzative per consentire ai propri dipendenti di operare in smartworking.
Tuttavia, la trasformazione meno visibile e più impegnativa di tutte è ben più ampia, e rappresentata dall’improvvisa esigenza di digitalizzare i processi, comprese le transazioni che erano precedentemente basate sul tradizionale scambio di carta, sulle riunioni di persona, sui viaggi di lavoro e su altre “normali” operazioni quotidiane che, in epoca pandemica, normali non sono.
L’impatto della digitalizzazione nella risposta di COVID-19
In verità, alcune aziende avevano già avviato il percorso di digitalizzazione prima che la pandemia colpisse duramente le economie, garantendosi così un buon vantaggio competitivo. Dunque, eccezion fatta per quelle aziende che “nascono” sul web, come i social network come Facebook, i motori di ricerca come Google o le società di moda come Zalando, il cui business era già improntato sui canali digitali, ad essere premiate da questa accelerazione tecnologica sono state coloro che avevano alcuni requisiti ricorrenti.
Il requisito include principalmente l’adozione della virtualizzazione e della tecnologia cloud. Che si tratti di server, reti o desktop, la virtualizzazione permette alle organizzazioni di scalare rapidamente le proprie risorse IT secondo le proprie necessità, e garantirsi un uso più efficiente delle risorse IT esistenti, generando un maggiore ritorno sugli investimenti.
Il miglioramento della sicurezza aziendale è improntato principalmente sulla tutela delle identità e dei dati privati. I moderni sistemi informatici permettono un’autenticazione flessibile che consente alle persone di lavorare da casa o da qualsiasi altro luogo con sicurezza, arginando tutti i rischi che – purtroppo – le organizzazioni meno attente hanno dovuto affrontare nella prima fase della pandemia.
In questo ambito, alcuni settori hanno ottenuto meglio di altri i benefici di una più solida sicurezza informatica. Si pensi ad esempio almondo dei casinò online come quelli citati da Casinos.it, per cui la sicurezza dei dati e delle transazioni è una vera e propria priorità, tanto che sempre più operatori fanno un grande affidamento a portafogli elettronici sicuri come Skrill o Trustly per garantire transizioni sicure ai giocatori, tanto in entrata quanto in uscita. Oppure, a quello delle banche e dei sistemi di pagamento digitali, in cui la sicurezza informatica può fare la differenza tra la percezione di un servizio affidabile, e il fallimento delle proprie aspettative.
La pandemia da COVID-19 è servita per avvicinare la generalità delle aziende verso la focalizzazione alle nuove tecnologie, con un occhio diretto soprattutto alla sicurezza.
Tuttavia, per mantenere uno slancio consapevole non basterà agire in reazione alle emergenze, ma bisognerà pianificare e prevedere nuovi investimenti in revisione dei controlli e rigenerazione dei processi, oltre che su: