Come abbiamo raccontato in queste settimane, il Comune di Marsala sta seguendo con grande apprensione l’evoluzione della situazione societaria di Energetikambiente, la società controllata dal gruppo Biancamano che gestisce il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e che adesso si trova in amministrazione controllata. Al momento, questo passaggio non ha portato alcuna ripercussione, ma le prossime settimane saranno decisive per capire quale sarà il futuro dell’azienda. Nel 2017, quando la ditta si aggiudicò la gara per la gestione del servizio, l’assessore all’ambiente era Agostino Licari, che conosce bene il Piano rifiuti che è stato adottato, scommettendo tanto sul cosiddetto “porta a porta spinto” per il territorio marsalese.
Da ex assessore, come si comporterebbe di fronte alle difficoltà con Energetikambiente, che potrebbero portare anche a un’interruzione del servizio?
E’ una situazione molto delicata. Le difficoltà sono legate anche al fatto che una sola ditta partecipò alla gara per il lotto di Marsala, nel 2017, e non c’è quindi una graduatoria da scorrere. Tuttavia, nell’appalto potrebbero subentrare altre. A scopo precauzionale, comincerei a valutare l’ipotesi di una nuova gara per trovare altri interlocutori nel minor tempo possibile.
Qualora si realizzasse lo scenario peggiore, che ne sarebbe del Piano rifiuti approvato durante il vostro mandato?
E’ un buon piano, che funziona. Cambiarlo significherebbe impantanarci in una situazione complicata, tenuto conto che il nuovo Piano andrebbe approvato dalla Regione nel rispetto di parametri ben definiti, in particolare per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica. Sarebbe un errore madornale rivederlo, anche perchè è il primo anno in cui è davvero a regime e con il sistema di informatizzazione dei dati che abbiamo previsto, adesso sarà possibile individuare a tavolino chi abbandona i rifiuti, attraverso un semplice incrocio di dati. Piuttosto, andrebbe potenziato l’aspetto della formazione e della comunicazione, in modo da agire su quegli ambienti che ancora mostrano meno sensibilità alla corretta differenziazione dei rifiuti. Altrove il porta a porta spinto è entrato pienamente nella mentalità dei cittadini, non vedo perchè non dovrebbe accadere anche da noi. Senza contare che già abbiamo fatto progressi importanti: fino al 2015, entrando in un bar si trovava solo un contenitore in cui si gettava ogni cosa; adesso ci siamo abituati ad averne diversi, a dimostrazione che una logica diversa c’è già. Il nostro Piano rifiuti, inoltre, è stato praticamente copiato e incollato anche negli altri lotti dell’SRR Trapani Nord, contribuendo a un miglioramento generale dei dati sulla raccolta rifiuti.
Cosa manca per il passaggio dalla Tari alla Tarip, che avrebbe dovuto comportare grandi benefici per i cittadini?
A questo punto, manca solo la volontà. Di solito si attende almeno un anno, per analizzare i dati sui flussi. Dal 1° gennaio si sarebbe potuto cominciare con la doppia tariffa, un po’ come ai tempi del passaggio dalla lira all’euro, mantenendo la Tari e, in parallelo, mostrando ai cittadini il dato virtuale della Tarip, per poi farla entrare a pieno regime nel 2022. Dove funziona la tariffazione puntuale, i cittadini hanno avuto grandi benefici in termini di riduzione dei costi per il servizio, arrivando a pagare meno di cento euro l’anno per nucleo familiare.
Ci sono le condizioni per far sì che il Pd marsalese, pur dilaniato dalle faide interne, o più in generale il centrosinistra lilybetano, metta in campo un’azione per spingere l’amministrazione Grillo ad adottare la Tarip?
Non sono mai stato lettiano, ma riconosco che il nuovo segretario del Partito Democratico ha posto l’attenzione su un punto cruciale, la contrapposizione tra le correnti, che in questi anni ha impedito al Pd di decollare. Anche Marsala risente di questo problema, tuttavia penso che alla fine la spunteremo e che il Partito Democratico possa tornare ad essere al centro della scena politica cittadina e motore di una grande coalizione, aperta alla società. Marsala deve ripartire e il Pd non può restare silente di fronte a un’amministrazione di centrodestra che ormai governa da sei mesi e che, al di là delle scelte programmatiche, sta adottando metodi da Prima Repubblica. La Tarip è uno degli argomenti su cui ragionare, così come più in generale l’ambiente, il lavoro, la sanità. E’ necessario che il Pd scenda in campo e crei le condizioni per riprendere la guida della città.
Restando sulla vicenda rifiuti, con la chiusura della discarica di Lentini si rischia un’ulteriore emergenza: come andrebbe affrontata?
Da un lato occorre completare l’iter per dotare la nostra provincia di un impianto di compostaggio pubblico, da sempre osteggiato dai signori delle discariche, che negli anni hanno beneficiato di deroghe su deroghe per la realizzazione di nuove vasche. Dall’altro, occorre un Piano serio a livello regionale, che individui per ogni provincia nuove strutture per il conferimento del secco residuo, che comunque va tenuto sotto controllo. Negli anni passati, nonostante l’incremento nel conferimento dell’organico siamo riuscito a ridurre la Tari perchè siamo passati da 21 a 7 mila tonnellate di secco residuo a Marsala. Occorre continuare su questa strada e puntare su impianti pubblici, perchè affidarsi solo ai privati in Sicilia significa fare gli interessi di una certa area grigia.