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Vaccini nelle parrocchie, Giovanni Pugliese denuncia disservizi a Marsala

Doveva essere un’opportunità per la campagna vaccinale, ma si è rivelato un flop. Il sabato dedicato alle vaccinazioni nelle chiese marsalesi ha infatti avuto un’affluenza limitata, ma anche diversi disagi, legati a continui cambiamenti disposti da Regione e Asp. Spettatori incolpevoli sono stati i parroci, che hanno comunque messo a disposizione i locali delle propri parrocchie col supporto dei volontari e, naturalmente, i cittadini interessati alla somministrazione dei vaccini. Tra questi il presidente della sezione di Marsala del Tribunale dei diritti del malato, Giovanni Pugliese, che ha raccontato alla nostra redazione la sua esperienza. “Inizialmente avevo prenotato alla parrocchia di Ciancio, per sabato 3 alle ore 8. Dopo di che, mi hanno chiamato dall’Asp, dicendomi che in considerazione delle poche prenotazioni mi spostavano a Sant’Anna, per le ore 16. All’ora di pranzo di sabato, mi chiamano dicendomi che non rientravo nella fascia di età prevista e che quindi non potevano più vaccinarmi”. Contestualmente, alle parrocchie viene riferito che le inoculazioni potevano essere effettuate soltanto fino alle 14 nelle loro sedi, costringendo chi aveva prenotato nel pomeriggio ad anticipare il turno.

Di fatto, un balletto di informazioni contrastanti che anche per i mezzi di informazione è stato complicato raccontare, tenuto conto che dopo aver ristretto la fascia di età a cui era riservato questo turno di vaccinazione (prima 65-80, poi 69-80), alle 17.08 di sabato la Regione ha inviato alla stampa un’ulteriore nota in cui si riapriva al segmento 65-69 la possibilità di accedere fino alle 19 presso i centri adibiti alla vaccinazione, alla luce delle numerose dosi di vaccino non somministrate. “Alla fine, è stato detto a chi è rimasto fuori di recarsi all’ospedale Paolo Borsellino per vaccinarsi. Ma è evidente che qualcosa non ha funzionato”, prosegue Giovanni Pugliese.

Di fatto, una gestione confusionaria, che ha creato disservizi. “Se i vaccini ci sono, perchè perdere tempo?”, si chiede il presidente del Tribunale dei Diritti del Malato, che evidenzia come situazioni del genere siano assolutamente controproducenti ai fini del miglior esito della campagna vaccinale, che dovrebbe condurre gli italiani gradualmente fuori dall’emergenza epidemiologica.

redazione

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Tags: Giovanni Pugliese