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Caos Covid in Sicilia, dalla Regione ancora dati sbagliati. Musumeci istituisce altre sei zone rosse

Sembra un pesce d’aprile, ma non lo è. Ieri, infatti, la Sicilia ha trasmesso dati errati al Ministero della Salute in merito all’emergenza Coronavirus. I circa 3 mila contagi in due giorni che erano stati comunicati ufficialmente avevano messo in allarme la popolazione, autorizzando l’ipotesi di un ritorno alla zona rossa per l’isola. In serata è arrivata una nota ufficiale che però spiega che i citati dati erano di gran lunga superiori a quelli registrati in realtà.

Così scrive in una nota di rettifica il dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, Mario La Rocca: «In riferimento ai dati da noi comunicati alla Protezione civile, e poi pubblicati dalla piattaforma del Ministero della Salute – Istituto di Sanità, si precisa che i nuovi positivi registrati in Sicilia relativamente alle giornate del 30 e 31 marzo sono 1673, per una media di 837 casi giornalieri, dunque in linea con quelli comunicati nei giorni scorsi. Il dato trasferito erroneamente in precedenza, per la pubblicazione sulla piattaforma, faceva invece riferimento al totale dei tamponi positivi inclusi quelli di conferma, cioè comprendente i positivi già rilevati. Quanto sopra è stato già comunicato al Ministero che, nella giornata di giovedì, ci consentirà di accedere alla piattaforma per rettificare il dato in questione».

«Quanto sopra – precisa ancora il dirigente – è avvenuto a causa del blocco delle caselle email di posta certificata, disposto nell’ambito dell’inchiesta in corso. Tale blocco ha provocato inevitabili disfunzioni e rallentamenti nelle consuete procedure di comunicazione dei dati, procedure peraltro affidate ad un nuovo gruppo di lavoro».

Nel frattempo il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato una nuova ordinanza che istituisce sei nuove zone rosse in Sicilia. Si tratta di Borgetto, Ciminna, Mezzojuso e Partinico in provincia di Palermo, Lampedusa e Linosa nell’Agrigentino e Priolo Gargallo in provincia di Siracusa. Il provvedimento è stato adottato su richiesta dei sindaci e sulla scorta delle relazioni delle Asp, a seguito dell’aumento di casi positivi al Covid e sarà in vigore da venerdì 2 a mercoledì 14 aprile. Diventano, così, 27 le zone rosse sul territorio regionale.

Con la stessa ordinanza, Musumeci ha disposto che nei giorni delle festività di Pasqua (3, 4 e 5 aprile), quando tutta la Sicilia sarà “rossa”, come il resto d’Italia, si applicheranno le disposizioni nazionali in riferimento ai “servizi di ristorazione”. In tutti i Comuni dell’isola – anche in quelli dichiarati rossi con precedenti ordinanze regionali – sarà consentita (a bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie), quindi, la consegna a domicilio (senza limiti di orario). Possibile anche la vendita con asporto di cibi e bevande (senza restrizioni dalle 5 alle 18, mentre dalle 18 alle 22 sarà vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina e altri esercizi simili – codice Ateco 56.3).

redazione

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