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Processo Airgest, i Comuni di Castelvetrano e Pantelleria ammessi come parti civili

Nel corso dell’udienza di ieri, il collegio dei giudici, nella sua nuova composizione, ha reso le motivazioni del rigetto della richiesta delle difese di estromettere dal processo in corso i due municipi del trapanese. Respinta anche l’istanza di non ammissione di uno dei consulenti tecnici nominati dal pubblico ministero.

Si è svolta, nella tarda mattinata di ieri, nell’aula bunker del tribunale di Trapani, l’udienza del processo Airgest, avente ad oggetto i reati di falso in bilancio e peculato, per i quali sono chiamati a rispondere, oltre alla società, anche gli amministratori della stessa succedutosi nel tempo: Salvatore Castiglione, Franco Giudice, Paolo Angius, Giancarlo Guarrera, Vittorio Fanti, Fabrizio Bignardelli, Giuseppe Russo, Giancarlo Guerrera, per entrambi i reati, Luciana Giammanco, Gioacchino Lo Presti, Letteria Dinaro, Michele Angelo Maggio, Antonino Diliberti, Antonio Lima, Antonino Galfano, per le sole false attestazioni sociali, e Salvatore Ombra dell’ipotesi di peculato.

La nuova composizione del collegio dei giudici, presieduto dal dottore Franco Messina e a latere la dottoressa Chiara Badalucco e il dottore Massimo Corleo, ha annunciato la decisione di rigettare la richiesta delle difese di estromettere dal processo in corso i comuni di Castelvetrano e Pantelleria. In particolare, tale istanza è stata avanzata dalle difese di Airgest, di Franco Candido Giudice e di Antonio Lima. Sostanzialmente, i due municipi del trapanese, nella loro costituzione di parte civile (già accolta dal gup Caterina Brignone), avevano evidenziato che le false comunicazioni sociali avrebbero fornito un’alterata rappresentazione della reale situazione contabile dell’Airgest a partire dal 2009. L’apparente solidità finanziaria della società, dunque, avrebbe indotto gli enti a sottoscrivere nel 2014, tramite la CIAA di Trapani, il contratto con l’AMS (società interamente partecipata da Ryanair), con il quale si impegnavano per il successivo triennio a corrispondere le somme stabilite. Tale contratto, secondo quanto sostenuto dal Comune di Pantelleria, sarebbe stato funzionale a sostenere finanziariamente l’accordo siglato lo stesso giorno tra Airgest e AMS, rivelatosi poi nullo in quanto violava la normativa europea sugli aiuti di Stato.

Secondo le difese, nello specifico quella di Airgest, rappresentata dall’avvocato Alberto Stagno D’Alcontres, gli enti non avrebbero potuto costituirsi e richiedere il danno in quanto, per i bilanci 2012 e 2013, i reati si sarebbero prescritti, mentre per quanto riguarda quelli del 2014 e 2015, sarebbero stati compiuti dopo la stipula del contratto sottoscritto dai due municipi. Per i giudici, invero, i comuni che hanno stipulato il contratto, se avessero avuto contezza della situazione della società, non solo relativamente al 2014 ma anche rispetto agli anni successivi, avrebbero potuto chiederne la risoluzione e la restituzione di quanto già corrisposto. Si rammenta, poi, che, nel 2015, il Comune di Castelvetrano aveva stipulato anche un accordo integrativo con il quale si impegnava a corrispondere il 22% dell’Iva del corrispettivo del triennio 2014-2016. Secondo il collegio dei giudici, inoltre, l’eventuale illegittimità, sollevata sempre dai legali di Airgest, del contratto di co-marketing stipulato tra le parti civili e l’AMS, in quanto collegato a quello concluso tra quest’ultima e la Ryanair, non comporterebbe l’inammissibilità automatica dal processo dei due comuni summenzionati, perché potrebbero non avere avuto contezza al momento della stipula della possibile illiceità. Respinta anche la richiesta di inammissibilità della difesa di Franco Candido Giudice, per la circostanza relativa ad altro procedimento in corso davanti al giudice civile e nel quale è coinvolto il Comune di Pantelleria, attore contro la CIAA di Trapani. Tutt’al più, hanno rilevato i giudici, l’eventuale accoglimento della domanda in sede civile riguarderebbe il quantum dell’azione risarcitoria e, dunque, non precluderebbe l’instaurarsi di una causa in sede penale. Poi, sebbene i Comuni di Pantelleria e Castelvetrano non siano parti offese dal reato di falso in bilancio, tale contingenza non incide sulla legittimazione di essere ammesse come parti civili nel processo perché ciò è riservato anche ai soggetti danneggiati. Infine, per il tribunale, possono considerarsi questioni di merito la legittimità della CIAA di concludere i contratti per conto dei comuni e l’esistenza del nesso causale tra detto contratto e i reati di falso in bilancio, come pure la necessità di scomputare dal lucro cessante richiesto dal Comune di Pantelleria, ovvero il profitto che non ha potuto conseguire (90mila euro), il danno emergente, ossia la perdita subita (30mila euro), e che secondo l’ente avrebbe potuto destinare ad altri ambiti.

Il pubblico ministero, la dottoressa Rossana Penna, ha chiesto al collegio dei giudici l’esame di tutti testimoni, dei consulenti tecnici e di tutti gli imputati. L’avvocato Roberto Siragusa ha chiesto, invece, di esaminare la lista dei testimoni presentata, gli imputati, ma di non procedere all’esame né di alcuni testi della lista presentata dal legale del Comune di Pantelleria, l’avvocato Vincenzo Esposito, e né di consulenti tecnici del pubblico ministero. Tutte le altre difese degli imputati si sono, sostanzialmente, accodati a tale istanze. In particolare, hanno chiesto di non ammettere il professore Gianroberto Villa, esperto di diritto amministrativo, considerato dai difensori un ausiliare del collegio dei periti nominati dal sostituto procuratore. Tale richiesta è stata rigettata dal tribunale. Infatti, come ha spiegato la dottoressa Penna nella sua opposizione alla richiesta della difesa, il professore Villa è stato autorizzato, nominato e successivamente integrato nel collegio dei consulenti della Procura. Dunque, non sussiste la questione di legittimità.

Il presidente Messina ha, invece, annunciato che il tribunale si riserverà sull’ammissione di alcuni testi. La prossima udienza è stata fissata per il 19 aprile. Dovrebbero essere sentiti il senatore del Movimento 5 Stelle, Maurizio Santangelo, e la deputata regionale, Valentina Palmeri di Attiva Sicilia, nel gruppo dei pentastellati all’Ars al momento dell’esposto firmato insieme anche a Sergio Tancredi (oggi anche lui in Attiva Sicilia).

Linda Ferrara

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