Egregio Direttore,
con la presente nota s’intende intervenire sulla questione riguardante la possibilità oggi di fruire o meno della piazza di Porta Nuova da parte dei cittadini e degli esercenti commerciali che vi si affacciano.
Gli scorsi giorni abbiamo letto critiche gratuite e giudizi sconsiderati da parte di esponenti politici facenti capo alla Lega e abbiamo pure assistito ad un provvedimento dell’amministrazione comunale che ha intimato il gestore del locale Morsi & Sorsi di liberare il suolo pubblico dallo stesso occupato nella piazza di Porta Nuova, rimuovendo tavoli e sedie dallo stesso allocati frontalmente il proprio locale.
Sulla questione vale la pena preventivamente evidenziare che, come noto, la situazione emergenziale che stiamo vivendo ha comportato l’esigenza di ridurre il numero di posti a sedere all’interno dei locali per garantire il distanziamento nel rispetto delle norme anti covid e, a fronte di tale imposizione, molti ristoratori hanno avuto l’esigenza di sfruttare spazi esterni ai locali per recuperare i posti a sedere rimossi all’interno. È dunque evidente che, così come nel caso di Morsi & Sorsi, lo sfruttamento di suolo pubblico è dettata da materiale esigenza commerciale.
A fronte di tali esigenze legate all’emergenza Covid, lo stesso Governo nazionale, al fine di sostenere i ristoratori nell’affrontare le difficoltà determinate dalle restrizioni normative, con la norma di cui all’art. 264, commi 1 e 2, del Decreto Legge n.34 del 19 maggio 2020 ha previsto una procedura semplificata per le domande di autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico.
Detta norma è stata recepita anche nel nostro Comune con le delibere n. 102 del 3/6/2020, n. 186 del 27/10/2020 e n. 236 del 29/12/2020, in applicazione delle quali fino alla data del 31 marzo 2021 “__la posa in opera temporanea su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico di strutture amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, purché funzionali all’attività di cui all’articolo 5 della legge n. 287 del 1991, non è subordinata alle autorizzazioni di cui agli articoli 21 e 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42_”.
Nonostante l’intervento della Lega dell’11 marzo 2021 a firma del professore Dugo abbia creato confusione e abbia del tutto travisato la realtà dei fatti, risulta evidente che il gestore di Morsi & Sorsi ha legittimamente avviato la procedura semplificata per l’allocazione dei propri tavoli nell’area della piazza di Porta Nuova antistante il proprio locale.
È molto strano che proprio il professore Dugo, che da anni opera nel settore della ristorazione, disconosca le sopra citate norme che derogano alla procedura ordinaria di autorizzazione di suolo pubblico, ma oltre al palese errore in cui è incorsa la Lega nel condannare ingiustificatamente una legittima richiesta di un esercente commerciale, ciò che ancor di più ha sorpreso è il provvedimento adottato dall’amministrazione contro Morsi & Sorsi per la rimozione dei tavoli dalla piazza.
Potrebbe quasi sembrare che le tempistiche di adozione del provvedimento non siano state dettate dal caso, in quanto detto provvedimento è stato notificato a Morsi & Sorsi proprio pochi giorni dopo i primi interventi della Lega sulla piazza di Porta Nuova.
Quindi sorge spontanea la domanda: l’amministrazione è condizionata politicamente dagli orientamenti della Lega? Si cela qualche manovra politica dietro il provvedimento notificato a Morsi & Sorsi?
I misteri che si velano dietro il suddetto provvedimento sono molti, soprattutto se focalizziamo l’attenzione sulla giustificazione addotta dall’amministrazione per intimare Morsi & Sorsi a liberare l’area della piazza attualmente sfruttata per la somministrazione ai tavoli.
Nello specifico, infatti, l’amministrazione afferma che la necessità di procedere preventivamente al collaudo dei lavori eseguiti sulla piazza determina l’impossibilità di “usare” e fruire della piazza di Porta Nuova fino a quando detto collaudo non sarà completato.
Tale motivazione espressa dall’amministrazione appare però ambigua e controversa, soprattutto alla luce di quanto espresso dal vice sindaco, Paolo Ruggieri, lo scorso 19 novembre su un personale post pubblicato sul proprio profilo Facebook. Quest’ultimo si mostrava infatti soddisfatto che i lavori di rifacimento della piazza fossero terminati affermando che “dopo oltre sei mesi marsalesi e visitatori potranno avere nuovamente il piacere di attraversare l’arco di Porta Nuova” e continuava inoltre comunicando che “i lavori sono quasi terminati ed entro domani dovrebbero intanto essere tolte le transenne del cantiere, che tanti turisti hanno trovato di ostacolo a loro girovagare, senza altre indicazioni, durante la lunga ed affollata estate marsalese”.
Orbene, se il vice sindaco, come appare chiaro dal citato post su Facebook, il 19 novembre 2020 rivolgeva pubblicamente un invito a frequentare Porta Nuova, come è possibile che il 4 marzo 2021, dopo ben quattro mesi, si notifichi ad un esercente commerciale un’intimazione di non poter usufruire della piazza perché ancora non collaudata? Se, come evidenziato nel tono polemico contro la precedente amministrazione nel citato post del vice sindaco, è apparso troppo lungo il periodo di sei mesi di chiusura della piazza per l’esecuzione dei lavori di rifacimento, è invece ammissibile che la nuova amministrazione impieghi ben quattro mesi per un semplice collaudo?
Ancora un’altra domanda sorge in merito al provvedimento dell’amministrazione nei confronti di Morsi & Sorsi: se la piazza non può essere sfruttata da un esercente commerciale per il posizionamento di tavoli ove servire i pranzi, significa allora che la piazza non risulta sicura neppure per la fruizione da parte dei cittadini e dei nostri giovani che la attraversano?
Insomma, Porta Nuova è aperta al pubblico e tranquillamente fruibile o ancora necessita l’ulteriore step del collaudo affinché possa essere regolarmente frequentata, attraversata e vissuta?
Va peraltro evidenziato che il suddetto provvedimento notificato a Morsi & Sorsi lo scorso 4 marzo è del tutto incoerente con un precedente atto adottato dagli uffici comunali i quali hanno autorizzato il 26 febbraio 2021 la collocazione nella piazza di Porta Nuova di un banchetto – tavolo politico ove sono accorse diverse persone. È stata dunque errata l’autorizzazione del banchetto politico il 26 febbraio oppure si sta cercando oggi di porre ingiustificati ostacoli ad un privato esercente commerciale?
Ma vi è di più, dopo la rimozione delle transenne su Porta Nuova e l’invito del vice sindaco a fruire della stessa, il gestore di Morsi & Sorsi, che aveva per tutto il periodo estivo goduto dell’area sottostante l’arco di Porta Nuova per l’allocazione dei propri tavoli, nonostante non fosse tenuto a farlo, ha ritenuto opportuno, previa ufficiale comunicazione al Comune, spostare i propri tavoli nell’area della piazza, ormai libera, antistante il proprio locale. Tale iniziativa fu presa da Morsi & Sorsi proprio con il fine di rendere libero e fruibile l’arco di Porta Nuova da parte della collettività senza che i propri tavoli arrecassero disturbo al passaggio sotto l’arco della Porta da parte della moltitudine di persone che, come detto dal vice sindaco, fino a quel momento non aveva avuto “il piacere di attraversare l’arco di Porta Nuova”.
Ma se oggi ci troviamo di fronte ad un provvedimento dell’amministrazione che impone la rimozione immediata dei tavoli posizionati nella piazza di Porta Nuova, va da sé che l’amministrazione dovrà quindi rinnovare l’autorizzazione a Morsi & Sorsi dell’area sottostante l’arco della Porta per consentirgli di svolgere la propria attività senza ingenti riduzioni di posti a sedere dovute all’impossibilità di allocare tutti i propri tavoli all’interno del locale a causa delle restrizioni legate al Covid. Se così non fosse, ovvero se l’amministrazione dovesse negare a Morsi & Sorsi l’opportunità di utilizzare anche l’area sotto l’arco di Porta Nuova in quanto ostacolerebbe l’accesso alla piazza, allora emergerebbe un’evidente contraddizione tra il provvedimento del 4 marzo 2021 in questione, che intima la rimozione dei tavoli dalla piazza in conseguenza della non fruibilità della stessa per mancato collaudo, ed il provvedimento che, contestualmente, negherebbe l’autorizzazione dell’area sottostante l’arco perché di ostacolo al passaggio e la fruizione della stessa piazza, che però risulterebbe ancora non collaudata e quindi in teoria non fruibile!
In fin dei conti, oggi ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale perché, in un periodo di grande crisi per le attività che svolgono ristorazione (costrette per lungo tempo a rimanere chiuse a causa dell’emergenza Covid), l’amministrazione, invece di dare loro sostegno rendendo più facilmente fruibili gli spazi pubblici all’aperto, continua ad ostacolare quegli esercenti adiacenti una così grande piazza che, nonostante per sei mesi non hanno potuto fruire della stessa a causa dell’esecuzione dei lavori di rifacimento, adesso, per ulteriori quattro mesi, si trovano impossibilitati a sfruttarla a causa di un semplicissimo passaggio costituito dal collaudo che sarebbe dovuto avvenire in tempi molto circoscritti.
E ciò che ancor di più dispiace è che si dia spazio ad ingiustificate ed arbitrarie allusioni da parte della Lega che hanno la mera finalità di attaccare un esercente commerciale sol perché politicamente schierato in orientamento diverso.
Alla luce di quanto precede, si invita pertanto l’amministrazione a rendere noto il reale stato della piazza di Porta Nuova in termini di fruibilità o meno della stessa da parte del pubblico e, ove non sussistano ostacoli, a procedere con massima urgenza al collaudo della stessa per consentire a cittadini ed esercenti commerciali di godere e sfruttare, nel rispetto delle norme e nei limiti di un uso ragionevole, l’ampio spazio di cui gode la piazza di Porta Nuova.
Fabio Genna (Coordinatore di Cento Passi), Nicola Fici, Mario Rodriquez, Matilde Sciarrino, Federica Parrinello, Mariella Mirabile, Gianluca Lupo, Gessica Lamia, Valeria Monti, Giacomo Morsello, Alessandro Lombardino, Arianna Di Sano, Grazia Tumbarello, Lorenzo Chiovaro