Sul finire di febbraio 2020, l’Italia è stata il primo Paese europeo a bloccare i voli diretti da e verso la Cina, con una delle misure più drastiche nell’UE per contrastare l’emergenza Coronavirus. Il primo lockdown è stato dichiarato il 9 marzo, ma è il 10 marzo che dovrà attendere il territorio trapanese per il primo caso di Coronavirus: il paziente 0 della Provincia.
Si è trattato di un docente del Liceo Pascasino di Marsala, che per il periodo di Carnevale aveva raggiunto la Lombardia per andare a trovare il figlio, al suo ritorno, senza ancora sintomi, stava per riprendere il suo posto in cattedra. Ma è qui che inizia ad accusare i primi sintomi della polmonite, il tampone dice che è positivo al Sars Cov 2 e viene trasportato d’urgenza a Trapani.
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Dopo più di un mese il professore guarisce, dopo tanta apprensione. La moglie e un altro figlio invece risultano negativi.
Da lì in poi pochissimi casi a Marsala e negli altri Comuni non tali da far preoccupare. Solo Salemi è stata al centro di maggiore attenzione per un focolaio, ma a settembre del 2020, quando si sono sviluppati dei casi all’interno di un ristorante.
Ma è nella seconda ondata, da fine ottobre scorso, che la situazione inizia a degenerare in Sicilia e nel trapanese, con un boom di casi preoccupanti.