L’assessora del Comune di Trapani Andreana Patti, risponde alla velata polemica di Cgil, Anpi e Punto Dritto sull’intitolazione di un luogo alle donne morte nell’incendio della fabbrica di New York (QUI potete leggere l’articolo). Questa la risposta di Patti:
“Apprendo non senza stupore – ahimè dalla stampa – che le rappresentanti Granello, Savona, Villabuona rispettivamente della CGIL, ANPI e Punto Dritto hanno espresso pubblicamente ringraziamenti all’Amministrazione di Trapani per aver accolto la proposta di intitolazione di un luogo alle trapanesi Caterina Canino e le figlie Lucia e Rosalia Maltese morte nell’incendio della fabbrica a New York nel 1911, salvo aggiungere sentimenti di rimprovero e delusione nei confronti del comportamento dell’Assessora alle pari opportunità per la “gestione dell’evento”. Non posso che concordare con le signore e dichiarare la mia totale incompetenza a gestire eventi e organizzare cerimoniali a cui evidentemente non sono abituata; del resto, se – in un primo momento aver limitato, per ragioni di sicurezza, la presenza ad una sola rappresentanza delle tre proponenti e successivamente – aver dovuto decidere circa l’abbandono della cerimonia è una colpa, non posso che riconoscere che rifarei lo stesso errore altre volte.
Detto ciò, ribadisco con forza quanto comunicato a proposito della bella iniziativa di questa Amministrazione, accolta dal Consiglio Comunale, di destinare funzionalmente una sala di Palazzo Cavarretta a progetti per le Donne intitolandola proprio all’8 marzo giornata internazionale delle donne come segno di attenzione ed impegno dell’attuale e delle future Amministrazioni comunali nei confronti delle donne trapanesi. Ed è proprio l’obiettivo n.5 dell’Agenda 2030 posto dall’Europa, a lanciare la sfida del raggiungimento della parità di genere nella programmazione 2021-2025 a cui tutti siamo chiamati a rispondere.
Ringrazio ancora una volta le rappresentanti delle loro associazioni/organizzazione sindacale che si dolgono del mio comportamento, perché mi danno anche l’occasione di chiarire che non sono una “politica”, ma una donna che ha studiato e lavorato molto – come tante – per poter mettere a servizio del proprio territorio e della Città di Trapani la propria professionalità. Con un lavoro di squadra siamo riusciti a programmare e progettare finanziamenti per diversi milioni di euro, i cui interventi potranno consentire di dare attuazione a obiettivi di inclusione sociale, realizzazione del dopo di noi, mobilità sostenibile ed altro ancora.
Il confronto sociale nelle politiche di sviluppo è pane quotidiano per me e per la Giunta Tranchida e alle stesse signore non è mancato certo il rapporto diretto con il Sindaco, anche sulla vicenda in argomento, dolendosi direttamente con l’uomo dell’amministrazione comunale. Nonostante ciò, il comunicato – dato alla stampa il 9 marzo – svela l’ipocrita attesa di chi non si confronta direttamente ma “isola” dal resto dell’Amministrazione e “attacca” non il risultato o la funzionalità del gesto, ma il “comportamento” di una donna. Sono abituata a lavorare non in solitaria ma a condividere progetti, successi, impegni e responsabilità con chi ci ha messo del suo e, in questa vicenda, c’è la ridicola accusa che i “momenti di riflessione sulle siciliane che sono migranti, sullo sfruttamento del lavoro femminile ancora così attuale e sulle morti sul lavoro che ancora oggi sono una piaga nel nostro territorio” non siano stati presi in considerazione.C’è la disonestà intellettuale di chi invece di confrontarsi, prende le distanza dal progetto Trapani è Donna e Madre che ha consentito di finanziare con le modalità della democrazia partecipata, 7 micro-progettualità di associazioni del territorio di grande interesse e innovazione. Ringrazio ancora una volta la Granello, unica temporanea interlocutrice in questa “vicenda”, e la scrittrice Ester Rizzo per il suo impegno nella toponomastica al femminile che ha ispirato l’intitolazione alle trapanesi perite nell’incendio di New York che rimarranno impresse nella casa comunale a imperitura memoria mentre noi e le nostre banali ripicche passeranno. Alle Donne di questa Città e di questo territorio continuo ad augurare di essere al centro di temi più importanti del comportamento di una donna amministratrice che ha condiviso obiettivi, metodi e procedure nelle sedi opportune. Ringrazio tutte le donne che con me si sono impegnate nel mettere “la prima pietra” di un ragionamento, sperando che alla maniera delle donne che alimentano polemiche nei confronti di altre donne, le pietre non vengano scagliate. Buon 8 marzo sempre”.