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Vito Milazzo: “le priorità, riqualificare il centro e le strade delle contrade di Marsala”

Vito Milazzo, 29 anni, consigliere comunale di Marsala alla prima esperienza a Sala delle Lapidi.

Eletto nella lista di Liberi sostiene la maggioranza che ha portato a Palazzo del Municipio il sindaco Massimo Grillo.

Consigliere sono trascorsi alcuni mesi dal vostro insediamento, che giudizio dà di questa primissima parte della consiliatura?

“Come ha detto lei sono trascorsi pochi mesi. E’ ancora presto per formulare giudizi. Il periodo poi che stiamo attraversando che ci condiziona tutti dal punto di vista sanitario, ha forti ripercussioni anche nel sociale. Siamo a volte impossibilitati ad intervenire. Si consideri anche che il Bilancio e le delibere a esso propedeutiche che abbiamo approvato, sono quelle della precedente amministrazione. Per mettere mano alle nostre proposte occorre lavorare, e lo già stiamo facendo, per l’esercizio finanziario in corso. Ancora un poco di tempo e potremo già giudicare qualcosa che proverrà dalla attuale maggioranza”.

Lei fa parte della commissione Bilancio e Lavori Pubblici, che proposte porterà avanti in questi settori?

“Riqualificazione del centro storico di Marsala, ma anche la bitumazione di molte contrade hanno secondo me la priorità nel settore. Per il centro penso alla viabilità della via Roma che va modificata. Io trasferirei la cosiddetta “stazione della corriere” di piazza del Popolo nel parcheggio vicino alla stazione ferroviaria. Del resto i terminal dei due mezzi di trasporto sono adiacenti in tantissime città.”

A proposito di trasferimenti, il Consiglio comunale si è occupato in diverse sedute della questione relativa all’Istituto Commerciale. Qual’è il suo pensiero?

“Gli studenti di quella scuola hanno diritto ad un edificio consono alla didattica. Occorre trovare, di concerto con l’ex provincia che ha al competenza sulle scuole superiori, una nuova collocazione. L’amministrazione ha indicato l’edificio dell’ex tribunale attualmente occupato dagli uffici tecnici del comune, che si potrebbero trasferire nella sede di via Fici che andrebbe allargata con l’attuale sede di Marsala Schola”.

A proposito di Marsala Scola che idea si è fatta del dibattito che si è sviluppato intorno al suo possibile scioglimento?

“Non sono in maniera pregiudiziale per il suo mantenimento. Dobbiamo capire però il perché. Per farlo occorre nominare un consiglio di amministrazione esterno che abbia il compito e le competenze necessarie per studiare bene il suo funzionamento e le eventuali conseguenze del suo scioglimento. Poi venga a riferire in consiglio comunale e tutti assieme avremo gli strumenti per decidere il da farsi”.

In questi mesi di permanenza a Sala delle Lapidi come sono stati i rapporti tra i consiglieri di maggioranza e tra questi ultimi e l’opposizione?

“Intanto voglio sottolineare che nell’interlocuzione istituzionale la giunta nei lavori d’Aula è sempre presente e pronta a dare le risposte alle questioni che i consiglieri propongono. La maggioranza mi sembra coesa e debbo dire che anche con i tre i consiglieri d’opposizione, che naturalmente svolgono il loro compito, i rapporti sono improntati alla massima collaborazione”.

redazione

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  • In termini di integrazione sinergica tra viabilità su rotaie e gomma, ritengo di condividere "totalmente" la possibilità si spostare la stazione della corriere” di piazza del Popolo nel parcheggio vicino alla stazione ferroviaria.
    In merito al ricollocamento in nuovi locali del ITC, oltre alla scelta di struttura "a norma" definitiva, non si può non considerare, in ottica costi benefici, l'eventuale duplicazione dei costi per una sua collocazione nei locali dell'ex tribuna, a prescindere dalla nuova collocazione dei vari servizi pubblici, attualmente accentrati nell'ex tribunale..
    Non conoscono la situazione specifica di Marsala Schola, le sue finalità e la sua rilevanza economica per poter esprime dei giudizi; comunque, ritengo che in assenza di creazione di valore aggiunto ed autonomia gestionale, qualsiasi istituzione non avrebbe ragione di esistere, al netto delle opportunità politiche del momento.

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