Le annunciate dimissioni del segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti, hanno avuto eco anche nella nostra provincia, dove i dirigenti e gli iscritti si interrogano sul futuro immediato del più grande partito della sinistra italiana.
Gaspare Giacalone è componente della direzione nazionale dei Democratici. “Nicola mi ha chiamato a fare parte dell’organismo dirigente – afferma il sindaco di Petrosino -. Non avevo la tessera e nemmeno il favore dei maggiorenti locali. Ma era una sfida, per me e per lui. Ora ha annunciato le sue dimissioni, senza tanti fronzoli come aveva detto. L’ho seguito passo passo e ho condiviso la sua volontà e la sua determinazione a cambiare.
Ho condiviso, come la totalità del partito, le sue scelte. Ho visto aprire il Pd a persone di grande valore, candidare ed eleggere a furor di popolo gente straordinaria come Pietro Bartolo, Giuliano Pisapia, Iacopo Melio, Massimiliano Smeriglio e tanti altri. Riportare il consenso sopra il 20% e tornare al governo del Paese affrontando uno dei momenti più difficili della storia. Spalancare le porte a donne e giovani e ai movimenti civici. Fare scelte coraggiose e di totale rinnovamento in realtà difficili come la Calabria. La sola cosa che non è riuscito a smontare sono state le correnti e le solite guerre interne. Lo ha detto, lo ha detto chiaramente senza tanti fronzoli come mi aveva promesso in tanti incontri. Ora però sono io a dire a Nicola che si sbaglia, con lui il partito è cambiato realmente. Decisamente più di quanto lui stesso possa immaginare e più di quanto poteva riuscire a fare chiunque altro. Perciò gli chiederò di restare e continuare più forte di prima”.
La massima carica politica del Pd della provincia di Trapani, il segretario Domenico Venuti è intervenuto con una dichiarazione alla nostra redazione. “Non è una bella pagina quella che stiamo scrivendo – ci ha detto il sindaco di Salemi -. Il partito è ad un bivio. Dobbiamo cercare di tornare al dialogo con i territori. Quella delle “poltrone” da ricoprire finisce per farci passare per quello che non dovremmo essere. La gente non vuole sapere di beghe interne ai partiti, vuole risposte ai problemi quotidiani che si sono aggravati con l’arrivo della pandemia. Lavoro, salute e opportunità sono questi i temi di cui dobbiamo occuparci. Invece anche nei territori, e io l’ho detto fin dal primo giorno del mio insediamento, abbiamo dovuto fare fronte ad atteggiamenti del genere.
Adesso la parola passa all’assemblea nazionale dove le dimissioni saranno discusse visto che il nostro è un partito con regole. Sento parlare di respingere le dimissioni di Zingaretti. Io penso che tale atto può essere utile se si va verso un cambiamento di rotta. Zingaretti o un altro segretario vanno bene se il partito affronterà temi concreti e smetta di discutere di poltrone”.