Categorie: Lettere

Caos vaccini all’ospedale di Marsala: la testimonianza di una docente

Sono una docente della scuola superiore e ieri avevo prenotato per la somministrazione del vaccino presso l’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala, nella fascia oraria 17:00-18:00.
Mi presento alle 16:45 e prendo il numero per il turno fisico E77. Però c’è davvero troppa gente, qualcosa non va.
Comincio a chiedere in giro e scopro che per l’accettazione sono fermi al numero D59!
Avrei quasi 120 persone prima di me e forse non ce la faranno con i tempi a somministrarmi il vaccino, (come successo nella giornata precedente) ma decido di fermarmi lo stesso.
Nella lunga attesa mi rendo conto che l’accettazione è davvero lenta, a volte i medici escono a cercare persone da vaccinare, ma mancano quelle registrate.
Il tempo passa e per mia fortuna molte persone hanno pensato di andar via e i numeri scorrono veloci. Sono le 19 e si comincia a parlare di un possibile stop, dentro saremo ormai circa 50 persone.
Riusciamo a parlare con qualche medico e decidono di completare con chi è ormai là.
Alle 19:30 sono finalmente in fila per l’accettazione, ma mi rendo conto che dopo di me (numero E77) ci sono solo altre 15 persone. Qualcosa non mi torna?
Io ero nel turno delle 17:00-18:00 e sicuramente c’erano altre fasce orarie dopo (almeno la 18:00-19:00 di una mia amica), dove sono tutti i prenotati di queste due fasce orarie? La risposta credo sia scontata, i miei concittadini non hanno rispettato le fasce orarie e si sono presentati quando volevano facendo poi il turno fisico. Questo ha comportato innanzitutto un assembramento spropositato e inutile di persone e tempi di attesa lunghissimi ed estenuanti.

Il personale dell’ospedale ha lavorato senza sosta, e quello che è successo è stato dovuto all’irresponsabilità ormai nota dei cittadini marsalesi.
L’unico appunto che mi sento di fare al personale è che forse avrebbero dovuto controllare oltre al numero della prenotazione anche l’orario, in modo che a chi non rientrava nella fascia oraria fosse chiesto di ritornare più tardi e che nei giorni successivi non si ripetesse la stessa cosa.

In conclusione, a mio parere, non è il sistema che non funziona, ma la testa delle persone.

Alle 20:00 ho ricevuto la prima dose del vaccino previsto per i docenti, dopo tre ore di attesa in piedi con un terribile mal di schiena e tanta paura per la quantità di persone presenti nella hall dell’ospedale, ma dopo dodici ore non ho nessun sintomo dovuto al vaccino.

Spero che questa mia lettera possa rendere le procedure dei prossimi giorni di vaccinazione più snelle e meno estenuanti sia per il personale medico che per chi aspetta.

Lidia Saluto

redazione

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  • Oramai siamo abituati al fatto che in tutti gli uffici pubblici, in qualsiasi settore, è come se non c'è nessuno che controlla, diciamo pure che "comanda".
    Non vorrei essere frainteso, ma mi riferisco alla totale assenza di chi dovrebbe controllare e non lo fa, consapevole di non fare il proprio dovere.
    Alla fine, dove non controlla nessuno, non comanda nessuno, il che equivale a dire che comandano tutti, perché ognuno fa quello che gli pare.
    Ed è il caso!!!

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