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Il costante degrado dell’ex scuola Lombardo Radice di Marsala: divelta la recinzione

Uno dei luoghi in cui si riscontra da tempo una maggiore concentrazione di degrado a Marsala è senz’altro l’ex scuola Lombardo Radice, nel popolare quartiere di Sappusi. Da anni chiusa al pubblico per la presenza di eternit nella sua struttura, i locali incustoditi sono diventati presto ricettacolo di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, oltre che luogo di bivacco e discarica a cielo aperto per i rifiuti di tanti cittadini marsalesi che, in maniera incivile, hanno abbandonato sacchi, sanitari o materiale ingombrante, piuttosto che affidarsi ai servizi di Energetikambiente. In qualche occasione si sono registrati anche dei piccoli incendi, fortunatamente di modesta entità. Nelle stanze che un tempo ospitarono le classi dell’istituto sono stati rinvenuti anche faldoni di atti e documenti provenienti dagli archivi comunali e lasciati alla mercè dei topi che infestano l’area. Recentemente, in mancanza di un servizio di custodia, su sollecitazione della parrocchia del quartiere e delle associazioni che si sono date spesso da fare in azioni a tutela dell’ambiente e del decoro urbano, si è deciso di murare gli ingressi, in modo da evitare l’utilizzo della struttura per attività illecite, nell’auspicio che in un un futuro non troppo lontano possa realizzarsi il progetto di una cittadella scolastica che dovrebbe contribuire a riqualificare un’area dalle grandi potenzialità paesaggistiche, considerando la prossimità al litorale di Salinella, da cui si può godere di una magnifica vista sull’arcipelago delle Egadi e la laguna dello Stagnone. In attesa che si completi l’iter per la convenzione tra il Comune di Marsala e il Libero Consorzio Comunale di Trapani, l’edificio è comunque ancora nella disponibilità del patrimonio comunale.

Ciò che colpisce, da alcuni giorni a questa parte, è la constatazione di un’ulteriore azione a danno della struttura: è stata infatti completamente divelta la rete di recinzione metallica che delimitava l’area fino a poco tempo fa. Più volte la rete era stata danneggiata, ma adesso appare completamente smantellata. Non è da escludere che qualcuno abbia voluto trafugare il materiale metallico per poi rivenderlo: sta di fatto, però, che adesso l’accesso appare ulteriormente semplificato, sia per chi continua a utilizzare l’area circostante l’ex scuola come discarica o latrina, sia per i malintenzionati che approfittano della vegetazione incolta per le proprie azioni illecite.

Contattato dalla nostra redazione, il comandante della Polizia Municipale Vincenzo Menfi ha dichiarato che recentemente non sono stati segnalati atti vandalici a danno dell’ex istituto.

“Purtroppo episodi di questo genere se ne sono verificati spesso. Ci siamo attivati per fare murare gli ingressi – afferma il parroco don Pietro Caradonna – ma servirebbe anche un’opera di bonifica”. Più volte l’area è stata ripulita e i rifiuti raccolti, ma evidentemente serve un’azione più radicale. A fronte di un edificio in amianto, che sicuramente non contribuisce a rendere salubre l’area nel quartiere, un’opzione possibile potrebbe essere quella dell’abbattimento della struttura, che a prescindere dai progetti futuri resta, di fatto, inutilizzabile. Rimarrebbe uno spazio aperto, libero da sterpaglie e zone d’ombra che verrebbe quantomeno sottratto a incuria e degrado.

Vincenzo Figlioli

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