Gli esperti chiedono un lockdown nazionale, o meglio “chirurgico” o vero per aree del paese, ma il neo premier Mario Draghi studia l’ipotesi di un blocco soft solo nel week-end, in tutta Italia, sulla falsariga del Natale, ed è già al lavoro per snellire il Comitato tecnico scientifico e creare una Cabina di regia di ministri.
Ad oggi a preoccupare soprattutto sono le varianti, quella inglese in particolare, che stando ai dati attualmente disponibili parrebbe non solo molto più contagiosa, ma anche potenzialmente più letale, fino al 70% in più rispetto agli altri ceppi.
Venerdì 19 febbraio il nuovo monitoraggio Iss potrebbe riservare delle sorprese, alcune attese altre decisamente meno. Ben due Regioni sperano nella zona bianca, in cui c’è spiraglio di riapertura per palestre e luoghi di cultura, che ad oggi non si è mai vista: si tratta della Sardegna e della Valle d’Aosta. Se l’indice di trasmissibilità Rt fosse sotto lo 0.5, la zona bianca sarebbe certa.
Potrebbero essere sei le Regioni che invece rischiano di passare in zona arancione, una persino in rossa: l’Abruzzo. La nuova ordinanza del ministro Speranza, riconfermato nel governo Draghi, dovrebbe essere in vigore da domenica 21 febbraio o al più tardi da lunedì 22. È probabile che perdano la fascia gialla, e finiscano nella più restrittiva arancione:
Altre 4 Regioni e Province autonome dovrebbe rimanere in zona arancione, dove già si trovano:
Si rischiano anche molte chiusure selettive e locali nelle Regioni, come accaduto in Umbria, Abruzzo e Lombardia. La Regione guidata da Fontana ha decretato quattro zone rosse colpite dalle varianti Covid: Bollate (Milano), Mede (Pavia), Castrezzato (Brescia) e Viggiù (Varese).
La Sicilia invece, se continua così l’indice di positività, dovrebbe restare gialla.