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Carnevale in tempi di Covid, si ferma tutto. C’è chi ‘pensa’ ad alternative

Carnevale in tempi di Covid. Tra preoccupazioni per assembramenti o feste private, pare che comunque sia passato chiaro il messaggio che riunirsi – come avvenuto a Natale e Capodanno – è molto pericoloso per la crescita dei contagi e ciò porta a non poter uscire più da una situazione che, virus a parte, anche a livello psicologico è diventata per tutti alquanto pesante.

In tutto il mondo non c’è proprio voglia di fare festa. Guardando al territorio della Provincia di Trapani, Petrosino vi ha rinunciato senza comunicazioni particolari, perchè “così deve essere”, naturalmente. Soprattutto in una Città con 8mila abitanti e fino a 60 casi di Covid nella seconda ondata che ha causato alcuni morti.

Da Licata invece i carristi fanno sapere, con una nota diffusa: “Avevamo già deciso di non partecipare comunque, poiché non ritenevamo giusto, in un periodo così nefasto, realizzare i carri. In un paese che conta quasi 100 mila morti a causa della pandemia, famiglie distrutte, centinaia di attività commerciali e artigianali chiuse, non sarebbe stato corretto realizzare l’evento. Carnevale è allegria e spensieratezza e quest’anno non ci sono le condizioni – aggiungono i carristi – per poterlo vivere serenamente nella consapevolezza che ci sono delle priorità che vanno rispettate”.

Saltano quindi tutti i Carnevale storici d’Italia come giusto che sia.

C’è chi, come in Alto Adige, addirittura pensa a mini lockdown in questi giorni.

Uno dei Carnevale più famosi al mondo, quello di Rio de Janeiro, quest’anno ferma la macchina dei festeggiamenti. Lo scorso anno erano riusciti per un pelo a celebrarlo, in quanto il primo caso di Covid si è registrato il 26 febbraio 2020. Carri fermi ma padiglioni per i vaccini aperti anche in Brasile.

Ecco un estratto dall’edizione 2020 del Carnevale di Rio:

C’è chi invece ha pensato ad un Carnevale diverso. E’ il caso della Città di Aprilia, nel Lazio, quindi in zona gialla, in cui gli organizzatori hanno ripensato le iniziative tradizionali “... le quali – fanno sapere – dovranno essere finalizzate alla diffusione di un messaggio di speranza e superamento delle difficoltà per giungere ad un rafforzamento del senso di appartenenza al territorio da parte dell’intera comunità”. Impossibile organizzare la sfilata dei carri, quindi si è pensato ad una alternativa, come posizionare in strade e parchi di Aprilia 18 “figure carnevalesche”, ovvero alcuni ‘pezzi’ di carri della scorsa edizione della sfilata, allestire una mostra di costumi e un contest social.

E per le scuole? Per i ragazzi niente iniziative da domenica 14 febbraio. Ogni regione avrà il suo “stop”.

redazione

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