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IOAPRO1501, oggi la protesta dei ristoratori. In provincia di Trapani poche adesioni

Da giorni si parla sui media della campagna IOAPRO1501, promossa da alcuni ristoratori italiani intenzionati a portare avanti un’azione di disobbedienza civile nei confronti delle misure restrittive adottate dal governo per contenere i contagi da Coronavirus. L’idea è tenere aperti bar e ristoranti per cena e chiudere entro le 22, in violazione di quanto prevede l’ultimo Dpcm, che limita le attività di ristorazione al solo asporto. “Un’iniziativa apolitica, interamente pensata dagli operatori del settore”, sottolineano i promotori nazionali di IOAPRO1501, che con queste parole spiegano le proprie ragioni: “Apriamo per la sopravvivenza e perchè le chiusure non hanno risolto il problema sanitario. Non siamo noi la categoria che ha danneggiato il Paese, ma siamo quelli che più siamo stati danneggiati”. Inoltre, assicurano assistenza legale nel caso di sanzioni sia ai ristoratori aderenti all’iniziativa, sia ai clienti, chiarendo che saranno comunque garantite condizioni di sicurezza (sanificazione e distanziamento) per l’utenza.

Al di là della natura apolitica, alcune forze politiche di opposizione al governo Conte (Lega e Fratelli d’Italia) si sono mostrate vicine alla protesta, mentre il Ministero degli Interni ha dato disposizione alla forze dell’ordine di vigilare nel caso di possibili azioni “improntate all’illegalità”, che rischiano di essere strumentalizzate da “gruppi radicalizzati”.

Poche le adesioni in provincia di Trapani. A Marsala, le attività che fanno parte dell’ASMAP hanno più volte evidenziato le difficoltà del settore, sollecitando attenzioni e interventi concreti da parte delle istituzioni. Tuttavia, come spiega il presidente Francesco Alagna, hanno deciso di non aprire: “No, non abbiamo aderito. Ho condiviso con gli altri la validità dell’iniziativa e tutti hanno pensato che al momento la cosa più importante è la salute nostra, dei nostri collaboratori e della città tutta”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Caterina Loria, ristoratrice trapanese: “In molti non apriranno. Abbiamo deciso di non aderire per rispetto delle regole e delle vittime del Covid”.

redazione

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