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Carmelo Culcasi era un salinaro, un uomo d’altri tempi: il ricordo di Girolamo Culmone

“Il lavoro del salinaro è duro, pesante e sottoposto alle mutazioni del tempo. Chi passa sfrecciando in questi giorni, vede grandi distese di acqua a volte anche “puzzolente”, poi fra un paio di mesi vedrà alcune vasche vuote, altre piene di fanghiglia sempre più maleodorante… ma poi, poi, …magicamente le acque si tingono di rosa e poi diventano sempre più bianche. Ed infine, ad Agosto, si ergono improvvisamente candidi cumuli di sale”.

Tradizione di famiglia

Una magia rosa e poi bianca: la creazione dei salinari, nelle accattivanti parole del geologo Girolamo Culmone che ha raccontato la vita di un salinaro speciale, “rampollo” di una famiglia che ha dedicato tutta la vita all’incanto dell'”Oro Bianco di Trapani”. Carmelo Culcasi, era un salinaro speciale che lavorava nelle Saline di Nubia e che è morto dopo “una lunga battaglia con la malattia”, in queste ore.

“Una tradizione antica, tramandata fin dai secoli passati da padre in figlio. Carmelo ha continuato la tradizione di famiglia coltivando il sale nelle salinedi famiglia o in affitto, faceva parte di quell’esiguo stuolo di uomini, potremmo definire d’altri tempi, che si ostinano a tirar fuori dall’acqua di mare il sale”.

Girolamo Culmone, lo ha conosciuto bene il salinaro di Nubia. E’ stato direttore della Riserva delle Saline dal 2008 al 2015. Continua nel suo dolce amarcord di Culcasi a parlarci di lavoro e di amore per un lavoro unico al mondo.

Saline, tramonti, fenicotteri, stormi e acqua

I più non hanno idea del lavoro del “curatolo” che durante i 365 giorni dell’anno gira, vigila, sistema gestisce la circolazione dell’acqua che a dispetto di quanto si pensi nelle saline non si ferma mai”.

Per fortuna questi uomini amano così tanto la loro terra anzi meglio dire le loro acque da trasmetterne la passione anche alle generazioni seguenti così come ho potuto personalmente vedere nei quasi dieci anni che hanno visto le saline come luogo del mio lavoro. Hanno trasmesso questo amore in un rapporto a volte di catulliana memoria di “odi et amo” a quanti hanno scelto di restare a lottare per la propria terra piuttosto che cedere alle lusinghe di una facile partenza verso economie più “avvantaggiate”. Questo pugno di uomini sono una decina che coscienti, o meno, che ritengono impagabile godere del tramonto sulle saline o di un impagabile, variopinto volo delle migliaia di stormi di uccelli che occupano,  al pari dei salinari, le saline tutto l’anno. A volte girando per lavoro tra argini arginelli ed “airuni” ho avuto l’impressione che gli eleganti ed imponenti fenicotteri conoscessero personalmente i salinai …. Al mio arrivo erano pronti a discostarsi mentre ignoravano del tutto la presenza dei salinai”.

Eredi di Carmelo Culcasi, Alberto e Davide

Ecco, tutto questo è il mondo per cui a volte, a modo suo, ha lottato  Carmelo fino  a qualche anno fa quando, in contemporanea, ha iniziato, suo malgrado, un’altra battaglia che lo ha visto infine sconfitto ma, i frutti dei suoi sacrifici, sono sotto gli occhi di tutti e la lotta passa ora ai suoi Alberto e Davide che sapranno onorare la memoria del nonno e del padre”.

Tiziana Sferruggia

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