Sono proseguite per tutta la giornata del 6 gennaio le reazioni all’individuazione di quattro possibili siti siciliani su cui conferire rifiuti nucleari.
“Su un tema così delicato come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e della tutela ambientale ci sembra di fondamentale importanza il coinvolgimento delle amministrazioni locali interessate. E’, quindi, assolutamente necessario avviare un confronto tra governo nazionale, governo regionale ed enti locali per affrontare con attenzione e responsabilità la questione”.
Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, in merito al piano nazionale dei depositi radioattivi che individua nella regione le seguenti aree in cui i rifiuti nucleari dovrebbero essere conferiti: Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera.
“La notizia che ben quattro località siciliane, tutte ricadenti nell’area della Sicilia Occidentale, siano state inserite fra i siti atti ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari lascia sgomenti ed allarmati. Il solo fatto che tali aree di straordinario pregio paesaggistico e culturale, luoghi che ospitano produzioni agroalimentari d’eccellenza fra le più rinomate nel mondo, possano essere prese in considerazione per la realizzazione di una siffatta struttura appare fuori da ogni logica affermano Rosalia d’Ali – Presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale e Fabrizio La Gaipa – Amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi.
Anche il sindaco di Marsala Massimo Grillo interviene sull’argomento. “Proprio nelle settimane in cui affrontiamo la seconda ondata del virus e l’arrivo dei primi vaccini ci fa sperare nella possibilità di una ripartenza a breve, apprendiamo con sgomento che il governo ha individuato in Sicilia quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare e che una di queste aree è proprio la provincia di Trapani. Tutto questo nel silenzio e all’insaputa dei cittadini e di chi li rappresenta sul territorio.
Proprio in queste ore in cui, grazie all’inizio della campagna vaccinale, tornavamo a parlare e a progettare il futuro del nostro territorio parlando di turismo, futuro ecosostenibile, salute, ambiente, cultura, ci troviamo costretti a giocare in difesa, a difendere il territorio. Va specificato che, allo stato attuale, nulla è stato deciso in concreto e che il governo nazionale parla esclusivamente di siti “potenzialmente” idonei.
Ciononostante, voglio essere molto chiaro: io non ci sto, nemmeno a che la nostra terra sia classificata come “potenzialmente” idonea per lo stoccaggio di rifiuti nucleari. E per questo, con tutti i sindaci della provincia, ho dato la mia disponibilità ad aderire al costituendo tavolo tecnico-politico promosso dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, per evitare che il nostro territorio diventi capitale della spazzatura nucleare. Sarò in prima linea per difendere la salute e il futuro del nostro territorio”.
I parlamentari regionali del Partito Democratico chiedono una presa di posizione ufficiale del governo regionale:
“Il governo regionale ci dica che posizione intende assumere rispetto alla individuazione di siti siciliani come possibile deposito nazionale di rifiuti radioattivi e come intende attivarsi nei confronti del governo nazionale affinchè si escluda la possibilità che la Sicilia venga ritenuta idonea ad accogliere il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito”. E’ quanto chiede il deputato regionale Michele Catanzaro in una urgente interrogazione al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sottoscritta anche dai parlamentari Pd Giuseppe Arancio, Baldo Gucciardi e Nello Dipasquale.
“Non si può umiliare la Sicilia con una scelta simile – sottolineano i parlamentari Pd – la trasformazione di queste aree in discariche radioattive è semplicemente irricevibile perché offensivo e mortificante per queste comunità e per la Sicilia intera”. Sappiamo che c’è stato un intenso lavoro dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sul tema delicato della gestione dei rifiuti radioattivi, che comporta anche per il Paese una procedura di infrazione europea – aggiungono – ma ora bisogna fare un’analisi bilanciata e verificare tutto con cura prima di decidere. La Sicilia sta puntando su turismo ed agricoltura, sullo sviluppo dell’alta velocità e della rete stradale, non può assolutamente diventare discarica di rifiuti radioattivi vogliamo ricordare che nel luglio del 2018 il Parlamento regionale aveva approvato all’unanimità una mozione con la quale si impegna il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ad opporsi alla costruzione di ogni infrastruttura destinata ad ospitare scorie radioattive ora il presidente deve dirci se intende mantenere quell’impegno affinché la Sicilia resti una Regione denuclearizzata e come intende dialogare con il governo centrale per opporsi. Noi, – concludono- saremo pronti a ricordargli costantemente questo impegno preso con tutti i siciliani”.