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Attacchi social, furto con scasso e sanzioni: lo strano caso di Morsi e Sorsi

Se c’è un locale a Marsala che più degli altri ha unito la sua attività all’impegno per la legalità è certamente Morsi e Sorsi. Prima enoteca, poi ristorante, il locale gestito da Lillo Gesone è dal 2007 un punto di riferimento per la comunità marsalese, unendo trasversalmente sensibilità e generazioni diverse. In una piazza storicamente difficile, per anni condizionata dalla presenza del mafioso Cola Licari, Morsi e Sorsi ha coraggiosamente portato avanti un proprio percorso alternativo, fatto di iniziative antimafia, resistenza a minacce e intimidazioni, denunce alle autorità. Il 2020 è stato un anno difficile, con le limitazioni legate al Coronavirus che hanno causato diversi “stop and go” alle attività ristorative su tutto il territorio. Ad ogni modo, nonostante la prossima chiusura natalizia legata all’ultimo Decreto Natale del governo Conte, Morsi e Sorsi ha riaperto i battenti sabato, con una postazione sulla nuova piazza in cui accogliere gli avventori.

Com’è noto a chi conosce bene il locale, oltre all’ingresso da via Armando Diaz Morsi e Sorsi ha la possibilità di disporre di una porta d’accesso su Piazza della Vittoria (regolarmente autorizzata dal ’98). Soltanto la scorsa estate, vista la presenza del cantiere per il restyling della piazza, per i gestori fu impossibile utilizzare quello spazio e i tavoli furono sistemati sotto l’arco di Porta Nuova. Stavolta, però, insolitamente, su facebook sono comparsi diversi post critici nei confronti di Morsi e Sorsi, contestando l’installazione delle fioriere e dei tavolini. Qualcuno ne ha fatto una contestazione estetica, qualcun altro ha messo in mezzo la politica, ricordando che Gesone fu consigliere comunale e candidato a Sala delle Lapidi alle ultime amministrative. Ad ogni modo, le chiacchiere sui social sono ormai diventate una sorta di sport nazionale, a cui dare un’importanza relativa.

Di peso diverso è l’amara sorpresa con cui Lillo Gesone si è dovuto misurare ieri mattina, allorchè si è ritrovato con la porta d’ingresso completamente spalancata e il registratore di cassa aperto. “Un furto a dir poco anomalo – commenta il gestore di Morsi e Sorsi – in quanto chi è entrato ha sottratto un centinaio di euro senza toccare le bottiglie di liquore che erano nelle vicinanze o le vivande che erano in cucina”. Gesone fa regolare denuncia alla Polizia, ma nel frattempo arrivano sul posto i vigili urbani, che elevano una multa di 180 € per occupazione abusiva, in quanto i lavori in piazza non si sono ancora conclusi. In realtà, carte alla mano, il gestore dimostra che è tutto in regola, ma delle pec con relative ricevute in suo possesso pare che non si trovi traccia al Comune. Gesone ha informato della vicenda anche il sindaco Massimo Grillo e il suo vice Paolo Ruggieri.

La porta d’ingresso scassinata

Potrebbe trattarsi di un difetto di comunicazione tra uffici, tuttavia, come spiega l’avvocato Tommaso Picciotto, è la dinamica dei fatti avvenuti in successione nel giro di 48 ore a stupire: “Si è innescato uno strano meccanismo, messo in moto con tempistiche discutibili e sospette: porteremo la vicenda al vaglio degli inquirenti per capire se c’è qualcuno che sta abusando del proprio potere”. Con la consapevolezza di chi ne ha viste tante, da quando ha deciso di lavorare a Porta Nuova, portando la propria idea di intrattenimento ma anche di impegno civile, Gesone chiosa sulla vicenda affermando: “Non vorrei che ci fosse la volontà di imporre qualche altro padrone in piazza. Se qualcuno pensa di farmi desistere dalla mia attività ha sbagliato di grosso. Per il valore che ha avuto questo locale nel tempo, non ho intenzione di fare nessun passo indietro”.

Vincenzo Figlioli

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