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Aldo Rodriquez: “M5S vivo e vegeto, a Marsala diremo ancora la nostra”

Da un lato la delusione per il risultato elettorale delle ultime amministrative, dall’altro il processo di mutazione interna che si sta vivendo, in particolare in Sicilia, dove hanno fatto molto rumore gli abbandoni di Ignazio Corrao e Antonio Lombardo. Il Movimento 5 Stelle non sta vivendo un momento facile, tuttavia resta forza di governo a Roma e sul territorio intende continuare a dire la sua, come nei cinque anni in cui Aldo Rodriquez ha rappresentato i pentastellati nel massimo consesso civico.

Siete tornati a riunirvi dopo il risultato elettorale, che vi ha lasciati fuori dal Consiglio comunale?

Il gruppo si è riunito subito dopo le elezioni per una disamina sugli errori commessi e sugli aspetti che non hanno consentito di essere presenti in Consiglio, ricordando al contempo che ci sono mancati pochi millesimi di percentuale per arrivare a eleggere un nostro rappresentante. Siamo soddisfatti della nostra campagna elettorale, piena di contenuti, in cui abbiamo proposto la politica del “come”, nel segno del cambiamento. Purtroppo c’è stata una vittoria delle forze più conservatrici ed è stato un peccato, perchè avevamo davvero tante belle idee, tanto che il nostro assessore designato Davide Licari è stato scelto per svolgere lo stesso ruolo a Castelvetrano e sono certo che presto il mio amico sindaco Enzo Alfano sarà soddisfatto dei primi risultati.

Da qui in poi come vi organizzerete a Marsala?

Per ora siamo in standby, per recuperare le energie mentali spese in campagna elettorale. Dall’inizio del prossimo anno, cominceremo a fare le nostre proposte costruttive, suggerendo un’idea diversa di città. Anche se non siamo in Consiglio, le notizie ci arrivano lo stesso e se vedremo distrazioni da parte dell’amministrazione, interverremo. In queste settimane abbiamo anche seguito gli Stati Generali del Movimento, seguendo la stesura del nuovo programma ed è motivo di soddisfazione sapere che alcuni tra i nostri punti sono stati inseriti. Ieri pomeriggio (domenica, ndr) siamo stati oltre tre ore in collegamento con due ministri e due sottosegretari per parlare di import/export: è stata un’altra occasione per confrontarci con tanti attivisti siciliani, che in questi anni hanno dato tanto al Movimento, come gli ex sindaci Patrizio Cinque e Federico Piccitto, cui ne seguiranno altre. E’ la dimostrazione che il nostro impegno non era funzionale alla cosiddetta “poltrona”…

La politica, si sa, si può fare in tanti modi…

Assolutamente. Poi mi fa piacere che al Comune ci si continui a ricordare del mio lavoro di cinque anni. Qualche giorno fa, mi hanno fermato il sindaco e il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano, per dirmi che un mio cavallo di battaglia, il bilancio partecipato, è stato inserito all’ordine del giorno dei punti che il Consiglio sarà presto chiamato a trattare. Per il mio gruppo è una grande soddisfazione.

Quali sono le sue prime impressioni sull’azione della nuova amministrazione?

Il periodo che viviamo, segnato dalla pandemia, rende tutto strano. Riunirsi in presenza non è come riunirsi su una piattaforma on line ed è normale che quest’aspetto stia incidendo. Ad ogni modo, nel momento in cui inizieremo il nostro lavoro di controllo, saremo col fiato sul collo di quest’amministrazione.

Gli abbandoni di Ignazio Corrao e Antonio Lombardo hanno fatto molto discutere nei giorni scorsi. Che ne pensa?

La mia stima per entrambi rimane integra. Da un punto di vista politico ci sono rimasto male. Nel momento in cui si lascia, è giusto che ci si rimetta al giudizio degli elettori. Non ha senso iscriversi al Gruppo Misto.

Corrao e Lombardo, di fatto, hanno detto che il loro Movimento 5 Stelle non c’è più. Condivide?

Per fare politica bisogna avere passione e volontà. In un momento di grande cambiamento, le critiche andavano fatte all’interno del Movimento, magari all’interno di un’occasione come gli Stati Generali, in cui abbiamo fatto una discussione seria e programmatica. Se prevale la stanchezza, è giusto che chi ha tirato la carretta in questi anni lasci spazio ad altri. Ma momenti di confronto come gli Stati Generali, o come la discussione di domenica sera con oltre 300 attivisti siciliani, Di Maio e altri tre componenti del governo Conte, dimostrano che il Movimento è vivo e vegeto e si sta organizzando per essere più moderno.

Vincenzo Figlioli

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