La ministra dell’Istruzione Azzolina ammette che sulla data di riapertura delle scuole non se la sente di indicarne una. Il 4 dicembre è dietro l’angolo e la situazione è ancora troppo incerta per pronunciazioni di qualsiasi genere.
“Non me la sento di indiare una data di riapertura. Questi sono giorni molto delicati. Spero – ha detto Lucia Azzolina – in un ritorno graduale a scuola. Di certo, non si rientrerà tutti in classe, la data del 4 dicembre è troppo vicina per poter programmare ogni cosa”.
La gradualità dovrebbe riguardare il rientro in aula almeno nelle regioni dove la didattica a distanza interessa solo le scuole secondarie di secondo grado, almeno delle prime classi e delle quinte interessate – queste ultime – dagli esami di Stato.
Il timore che la ripartenza del paese, scuole comprese, possa portare a una terza ondata di contagi impone cautela sotto tutti i fronti.
La scadenza del 3 dicembre è giovedì, quindi l’ipotesi di prossima riapertura è nel fine settimana che a sua volta è prossima alla festività dell’8 dicembre (martedì) e quindi si slitterebbe al 9 dicembre per tenere aperte le scuole tredici giorni, visto che il 22 diventa l’ultimo giorno prima delle festività natalizie. Il ragionamento porta quindi alla conclusione che una ripartenza per le scuole slitti direttamente al 7 gennaio, data su cui si sarebbero espressi favorevolmente anche i sindacati, sempre con una riapertura graduale, Covid permettendo. Non bisogna dimenticare che le se regole sanitarie non dovessero essere osservate sotto il Natale, i giorni dopo la Befana potrebbero essere proprio quelli in cui si rischia di veder risalire la curva dei contagi.