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C’è la bozza del Piano vaccinale anti-Covid, a chi spetta e quali sono i centri di stoccaggio

I tecnici del Ministero della Salute hanno messo a punto la bozza del piano per il vaccino anti-Covid. “Si sta perfezionando anche con una riflessione con le regioni, ma nei prossimi giorni il ministro ne darà conoscenza”, sono le parole di Gianni Rezza nel corso della conferenza stampa relativa ai dati del monitoraggio settimanale di ieri.

Per quanto riguarda l’organizzazione e la logistica, dal trasporto, ai centri di conservazione delle dosi, se ne occuperà, più nello specifico, il commissario Arcuri. “C’è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino Covid ma era noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica. Adesso il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando. Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri piu larghi di vaccini disponibili – ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli – A ricevere subito le dosi dovrebbero essere un milione e 700mila cittadini, che saranno scelti in base ad una serie di categorie individuate in funzione della loro “fragilità e potenziale esposizione al virus”.

Ma chi riceverà per primo il vaccino anti-Covid?

Il Ministero tende a fare una “classifica” di importanza. In testa ci saranno gli operatori sanitari, categoria più esposta, gli anziani (a partire da quelli più fragili ricoverati nelle Rsa) e le persone la cui salute è più precaria come i malati cronici. Gli ultimi saranno i giovani.

Nel piano, si stabilirà quanti potranno essere i centri di stoccaggio del vaccino a livello regionale, anche più di uno a seconda della grandezza e delle esigenze territoriali. La questione temperatura di conservazione è stato visto da subito come un tema critico ma non sarà secondario verificare la disponibilità sul territorio delle risorse mediche e sanitarie per inoculare il vaccino. Per quando arriveranno le prime dosi non si prevedono particolari problemi: i medici dei centri vaccinali saranno i primi ad essere chiamati all’appello. Poi si dovrà ampliare la squadra dei vaccinatori con grande probabilità ai medici di famiglia.

redazione

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