Per il corretto andamento della guida di un veicolo è di fondamentale importanza lo stato di usura degli pneumatici, per i quali la legge impone degli standard di omologazione in quanto – se in cattive condizioni – sono tra le principali cause di incidenti stradali (soprattutto in caso di pioggia o neve).
La normativa in vigore tiene in considerazione alcune qualità dello pneumatico, stabilendo dei parametri da rispettare come le dimensioni (diametro, altezza, larghezza), le prestazioni e le caratteristiche costruttive che includono la sua struttura, la durata e la data di costruzione. Tali informazioni sono impresse a caldo sulla gomma, rappresentate tramite dei codici.
Foto tratta dal sito tuttoautoricambi.it
Oltre a conoscerne i dettagli è utile saper controllare le condizioni degli pneumatici: per svolgere tale operazione bisogna verificare la profondità del battistrada (che dev’essere pari a 1,6 millimetri per legge), la pressione delle ruote – indicata sul libretto dell’auto – e l’integrità delle tele strutturali, messa a rischio da eventuali lacerazioni o ammaccature. Non sono rari i casi di gomme deformate, sgonfie o troppo gonfie che causano guida instabile: i controlli vanno effettuati periodicamente.
Se si vuole procedere alla sostituzione di uno pneumatico con uno nuovo, invece, occorre sapere che per legge devono essere dello stesso tipo su ogni asse e che dopo il montaggio è necessario un rodaggio di circa 100 km, durante i quali l’aderenza non sarà ideale e si raccomanda una guida prudente. Esistono diversi generi di pneumatici, da quelli estivi a quelli invernali passando per la versione “quattro stagioni”. La tipologia di pneumatici va sempre adattata anche al tipo di strada che si vuole percorrere.
Lo stato di usura delle gomme è quindi un fattore di importanza fondamentale, il quale va tenuto sotto controllo in maniera costante per garantire sicurezza e stabilità.