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La grande fabbrica delle parole

Sabato pomeriggio, in libreria, c’è la solita frenesia, il lavoro da libraia è vario: consigliare libri per bambini, e i bambini si sa sono tutti diversi, bisogna sapere cosa piace loro, se gli piace leggere, come sono caratterialmente. Si respira un’aria strana, questi tempi sono così difficili. Questa rubrica vuole proporre e presentare i libri pensati e scritti per i bambini. Ce ne sono di premiati, ne ho scritto nelle scorse settimane, ce ne sono di nascosti, quelli che in pochi conoscono, ma sono così belli, così belli che in pomeriggi frenetici come quello di sabato, ne prendi uno e lo leggi e rallenti. I libri possono essere carezze, possono aprirti mondi, possono spiegarti le cose che non capisci, i libri sono importanti.

Sabato ho preso in mano “La grande fabbrica delle parole”, mi ha fatto rallentare, mi ha emozionata, l’ho portato con me a casa per leggerlo alle mie due figlie.

C’è un paese dove le persone parlano poco. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. Le parole più importanti, però, costano molto e non tutti possono permettersele. Il piccolo Philéas è innamorato della dolce Cybelle e vorrebbe dirle “Ti amo”, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Al contrario Oscar, che è ricchissimo e spavaldo, ha deciso di far sapere alla bambina che un giorno la sposerà. Philéas se trova una parola per terra le conserva gelosamente, se riesce a risparmiare qualche soldo compra le parole che può permettersi.

Quanto importanti e potenti sono le parole. Insegniamo ai nostri figli che le parole contano, pesano, rompono, lottano, accarezzano, danno vita e possono anche toglierla. Le parole e il loro potere. Sono tempi strani, fermiamoci a leggere, questi tempi passeranno in modo migliore. Se hai delle parole, dille con amore, non sprechiamo le nostre parole, facciamone un buon uso.

Età di lettura: da 4 anni.

Recensioni a cura della Libreria per bambini Albero delle Storie

redazione

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